Corriere della Sera - Io Donna
ELVIRA SASTRE
Si batte per l’ambiente, diffonde appelli per cani soli e adotta ulivi. A soli 25 anni questa poetessa e influencer spagnola èunFENOMENO EDITORIALE. Che seduce con parole virtuali, ma adora la carta. E sapete cosa mette nel trolley quando parte?
Dicechehavissutoduevolteeche, perquesta ragione, molti lettori - prima di conoscerla- pensanocheabbiaalmenoildoppio dei suoi 25 anni. Ma lei spiega che ha vissuto contemporaneamente la sua vita biologicaequellafantasticadei libridicuisiè rimpinzata da quando ha imparato a leggere. La Spagna cerca di decifrare il segreto dello straordinario successo, reale e virtuale, di questa poetessa di Segovia, Elvira Sastre, che con i suoi versi riesce a incantare, come un pifferaio magico: 66 mila followers su Instagram, quasi 50mila su Twitter, pocomeno di 300mila estimatori via Facebook. E riesce addirittura amantenersi a Madrid, senza doversi accontentare di una gelida soffitta. Si batte per l’ambiente, adotta ulivi
abbandonati e diffonde appelli per cani senza famiglia. È un’influencer di stile (poetico), ma anche un fenomeno editoriale, perché le sue liriche, pubblicate in Spagna, in America Latina e in Inghilterra, primeggiano spesso nelle classifiche di vendita. Con una certa condiscendenza, alcuni critici hanno battezzato il genere lite
ratura follow, per indicare le opere chenaviganonelmareapertodelle reti sociali.
Ma Benjamín Prado, pluridecorato scrittorediMadrid, l’ha accoltanel clubconentusiasmo: «Èlapoetessa dicui lapoesiaspagnolaavevabisogno damolto tempo». Il quotidiano colombiano ElEspectadorsièspin
tooltre: «Sastrestaallapoesiacome i Beatles al rock. Almeno quanto a passione suscitata nei suoi fan». Come vive, dunque, una poetessa chevivedi poesia? Bene, grazie. Lavoro anche come traduttrice, ma viaggio molto per partecipare a conferenze, incontri, festival, seratedilettura, inqualche casoapagamento. Scrivoperchéne ho bisogno e il fatto che tante persone leggano imiei versi è quasi secondario. Ma certo non dimentico che questo mi permette di guadagnare. Il mio è un pubblico di nicchia, ma sta cambiando. Grazie ai social? Anche. È cambiato il canale di trasmissione. Direi checosì la poesia è diventata più democratica.
“Scrivere e twittare per me è naturale. Come sciogliermi i capelli o stare senza trucco. Sono me stessa”
Come viaggiano i suoi versi online? Twitto versi e soprattutto aforismi, mentre su Instagram posto le foto di qualche pagina dei miei libri, e Facebook mi permette di condividere i linkedi raggiungere i lettori inSudAmerica, dove i testidi carta arrivano più tardi o non arrivano. E lei, Elvira, legge indigitale? No, yo soy de papel, amo la carta! Viaggio molto, ma per far posto a un libro in valigia tolgo volentieri un paio di camicette. Isuoimaestri, comeGustavoAdolfo Bécquer o Antonio Machado, scriverebberooggi per larete? Perché no? È un canale che aiuta a promuoverti e che puoi gestire come vuoi. Anche poeti più maturi dime stanno entrando nei social e hanno capito che stabilire contatti diretti con il pubblico è super importante. La sua poesia Dias sin ti, Giorni senza di te inizia così: “Mi manchi così tanto che sulmio orologio è ancora ieri”. E termina, al dodicesimo giorno: “Ho conosciuto qualcuno, sono io. Mi darò un’opportunità”. È autobiografia? Quasi sempre lo è. Racconto i momentimigliori e peggiori della mia vita. O esperienze che qualcun altromi ha raccontato. Possonoessere amori che ho vissuto soltanto attraverso i libri. Searrivanoal cuore dellagente, sonofelice. Conun’amica poetessa, Andrea Valbuena, andiamo nelle scuole a parlarne con i ragazzi. Il suo primoamore? Era impossibile. Per una professoressa che avevo idealizzato e alla quale non potevo nemmeno dirlo.
E il suo primo libro, Quarantatré modi di sciogliersi i capelli?
L’ho intitolato così perché scrivere poesie perme era come sciogliermi i capelli, sentirmi naturale, essere me stessa, senza trucco. Con chi vive adesso? Conilmiocane, Vento, arrivatodopoTango, che purtroppo se n’è andato. Eralaprimavoltachemi confrontavo con la morte e ne avevo un’enorme paura. Ma quando Tangoèpartito, miha invasaunagrande calma: ho pensato cheungiorno lo raggiungerò. Non so se esista l’al di làenonpraticoreligioni, macredo nella forza dell’energia. Èverochescriveascoltandoinsottofondo brani del pianistaitaliano Ludovico Einaudi? Sì, conoscolasuamusicafindabambinaesonoandataasentirloalConservatorio e in altri concerti che ha tenuto in Spagna. L’ho citato anche in uno dei miei poemi. Mi aiuta a concentrarmi. A dire il vero, gli devo lametà deimiei diritti d’autore. Èd’accordoconilNobelperlaLetteratura aBobDylan? Nesonomoltocontenta. L’hosaputo quando avevo appena finito di tradurre I figlidiBobDylan, diGordon Evans McNeer. Credo che sia un grande poeta, come lo eraLeonard Cohen. Lamia prossima sfida sarà scrivere una canzone. Eunromanzo? Uscirà inautunno, èunastoriad’amore ambientata tra Madrid, Al_ meria e Cuba, durante la Guerra Civile.