Corriere della Sera - Io Donna
MATERNITà DOMESTICA
Sintesi geometrica, spazialità rigorosa, intensa partecipazione affettiva. Come leggere questa tela, opera di un artista tanto colto, quanto dimenticato del secondo Dopoguerra: Pietro Gaudenzi
Di questa incantata e incantevole Mamma con il bambino (olio su tela, cm74,5x53,5), registriamo la equidistanza fra Valori plastici e Novecento, in un tempo di condiviso ritorno all’ordine, versoil1925. L’autore, traipiùcolti pittori del suo tempo, formato con Giulio Aristide Sartorio, dannunziano, eArmando Spadini, pascoli ano, due letteratissimi artisti, èPietroGaudenzi, oggi tanto dimenticato da apparire sorprendente a ogni inattesa apparizione. FigliodiEnrico, musicista, e di Rachele De Negri, nacque il 18 gennaio 1880 a Genova. Dopo un primo apprendistato artistico presso il pittore Felice Del Santo aL aSpezia,frequen tal’ Accademia linguisti cadi Belle arti, dove è allievo di Cesare Viazzi. Si trasferisce a Roma agli inizi del secolo, nel 1903, per studiare i maestri delRi nascimento. A Roma ilGaudenzi conosce Candida T oppi, figli adi un noto modello di Anticoli Corrado( località poco distante da Roma) e modella a sua volta. I temi familiari costituiscono una parte rilevante della produzione dell’ artista nel primo e secondo decennio del ‘900. Nel 1916 si distingue all’esposizione della Società amatorie cultori di Roma con il dipinto Affetti( Roma, Galleria comunale d’ arte moderna e contemporanea ). Nominato professore emerito delle accademie di Genova e di Parma, simanifesta comeesponente di un verismo meridionale tardottocentesco.
Questi caratteri si decantano nella evoluzione della ricerca diGaudenzi do poche, rimasto vedovo, si stabilisce a Milano nel corso degli anni Venti e per una parte dei Trenta, gli annidi“Novecento” della Sarfatti. Il secondo matrimonio con la cognata, Augusta Top pi,f or- tifica il legame dell’artista con Anticoli Corrado, dove si trasferisce, contribuendo alla costituzione della Galleria d’artemoderna (1935). La Maternità che qui vediamo documenta la evoluzione del linguaggio di Gaudenzi verso una sintesi geometrica, fortemente evocativa della tradizione toscana, da Giotto a Piero della Francesca. La suddivisione degli spazi è rigorosa eneoquattrocentesca, ma temperata da una intensa partecipazione affettiva, che ammorbidisce e umanizza la concezione diGaudenzi,sep arandolo da qualunque gruppo o movimento.
Gaudenzi è un sensibilissimo solitario, come Pirandello. Ma con una più eletta aspirazione classica. Sarà difficile dimenticare lo sguardo disarmante della madre che protegge il figlio tenerissimo, in uno spazio domestico.
Io ho visto lo studio immobile e poetico di Gaudenzi ad Anticoli Corrado, in un tempo fermo, in un mondo colto e rurale. La presenza di Gaudenzi alle principali rassegne d’arte, personali alla galleria Pesaro di Milano (1921, 1931) e in Palazzo ducale di Genova (1931), e molti titoli e incarichi, attestano il prestigio raggiunto da Gaudenzi e il rilievo nel contesto artistico italiano, prima di essere dimenticato do pola guerra. Negli anni Cinquanta, con il mutare del gusto,Gaudenziè sommerso, sopravvissuto. Nondimeno, si applica allevaste decorazioni a mosaico per il duo modi Messina, perla cripta della Cattedrale di Ascoli Piceno, perle absidi della Regina Apostolo rum e della chiesa del Collegio americano di Roma; esegue affreschi a Rodi( castello e chiesa di San Francesco ), Anticoli Corrado( Santa Vittoria ), e nella chiesa di Castel P orzi ano.Gaudenzimuo re il 23 dicembre 1955 ad Anticoli Corrado, in un altro mondo.