Corriere della Sera - Io Donna
LO SKYLINE IN SALOTTO
Una casa all’interno delle residenze firmate Zaha Hadid, icona di una Milano in continuo movimento. Con giochi di specchi, velluti, ottone. E una grande cucina accogliente (e tech)
Dalle ampie vetrate, la vista panoramica sulle due torri di Citylife colpisce subito, in questo appartamento progettato dall’architetto Paolo Frello per un manager fresco di trasferimento con la sua famiglia. Siamo in una delle zone più in fermento di Milano. Non è una casa qualunque: ci troviamo in una delle residenze firmate Zaha Hadid, struttura di forte impatto e movimento .« Qui c’è tutta l’audacia di una grande personalità, quella della architetta e designer anglo-irachena. P erme è stata una vera sfida, ho assecondato l’intento di allacciar egli spazi interni con l’esterno» racconta Frello. Obiettivo ben chiaro sin dall’ingresso, rivestito con un’originale boiserie di specchi: raddoppia i volumi e fa letteralmente entrare inca salo skyline che si staglia in fronte al palazzo. Il grande lavoro è stato organizzare e riempire gli spazi scegliendo pezzi iconici capaci di dialogare con la struttura contemporanea, mixati con arredi su misura perseguire le linee delle pareti. Il risultato? Linee fluide e sinuose. E un ambiente ricercato oltre le mode egli stili del momento.
UN’ISOLA FELICE
Da sinistra, la boiserie di specchio vali che riveste il corridoio crea un gioco di riflessi raddoppiando gli spazi emettendo in relazione l’esterno conla zona giorno. Dagli oblò specchiati si accede con una porta a scomparsa alla cucina ampia, luminosa e accogliente con l’isola di legno. Qui la padrona di casa ha aggiunto il suo tocco personale per renderla ancora più domestica: ama organizzare cene con vista per gliamici. L’angolo dedicato al pranzo (qui sopra) con il tavolo “Tulip” di E ero Saarinen per Knoll.
I TONI GIUSTI
La camera da letto padronale (a destra) è tutta giocata sui toni del salvia e del tortora con punte di pavone nei tessuti e nei comodini. Nell’angolo, uno dei mobili disegnati su misura da Paolo Frello per seguire le curve delle pareti. Sopra, i vasi da collezione in argilla e frassino di Rosaria Rattin, nelle sfumature che definiscono il carattere della stanza. Nell’angolo, la poltroncina di Gio Ponti rieditata da Molteni & C con il tavolino “Organique” di Baxter.
INTERNO GIORNO
Una veduta del living (sopra e, a sinistra, un dettaglio) con l’angolo relax, dove tutto è giocato sui toni delicati del velluto che vira dal blu del divano “Lucrezia” al grigio delle poltroncine “Febo” di Antonio Citterio per Maxalto.
Sul fondo, la zona pranzo caratterizzata dal grande lampadario di Vistosi. Il tavolo di Achille Castiglioni per De Padova e le sedie di Porro sonoi n total black. Il colore ritorna con il mobile contenitore d i Le Corbusier per Cassina.
A BORDO!
Zaha Hadid non lo hamai dichiarato, ma chiunque capiti davanti alle residenze non può non pensare a una grande nave. Il movimento dei balconi e la forma delle finestre riporta subito a unmondo nautico. Ancora di più se si esce a piedi scalzi su questa terrazza (a sinistra) con il pavimento a doghe di legno lasciato al naturale e arredata con i divani “Ghost” di Paola Navone per Gervasoni.