Corriere della Sera - Io Donna

LO SKYLINE IN SALOTTO

Una casa all’interno delle residenze firmate Zaha Hadid, icona di una Milano in continuo movimento. Con giochi di specchi, velluti, ottone. E una grande cucina accoglient­e (e tech)

- di Anita Sciacca foto di Monica Spezia / Living Inside

Dalle ampie vetrate, la vista panoramica sulle due torri di Citylife colpisce subito, in questo appartamen­to progettato dall’architetto Paolo Frello per un manager fresco di trasferime­nto con la sua famiglia. Siamo in una delle zone più in fermento di Milano. Non è una casa qualunque: ci troviamo in una delle residenze firmate Zaha Hadid, struttura di forte impatto e movimento .« Qui c’è tutta l’audacia di una grande personalit­à, quella della architetta e designer anglo-irachena. P erme è stata una vera sfida, ho assecondat­o l’intento di allacciar egli spazi interni con l’esterno» racconta Frello. Obiettivo ben chiaro sin dall’ingresso, rivestito con un’originale boiserie di specchi: raddoppia i volumi e fa letteralme­nte entrare inca salo skyline che si staglia in fronte al palazzo. Il grande lavoro è stato organizzar­e e riempire gli spazi scegliendo pezzi iconici capaci di dialogare con la struttura contempora­nea, mixati con arredi su misura perseguire le linee delle pareti. Il risultato? Linee fluide e sinuose. E un ambiente ricercato oltre le mode egli stili del momento.

UN’ISOLA FELICE

Da sinistra, la boiserie di specchio vali che riveste il corridoio crea un gioco di riflessi raddoppian­do gli spazi emettendo in relazione l’esterno conla zona giorno. Dagli oblò specchiati si accede con una porta a scomparsa alla cucina ampia, luminosa e accoglient­e con l’isola di legno. Qui la padrona di casa ha aggiunto il suo tocco personale per renderla ancora più domestica: ama organizzar­e cene con vista per gliamici. L’angolo dedicato al pranzo (qui sopra) con il tavolo “Tulip” di E ero Saarinen per Knoll.

I TONI GIUSTI

La camera da letto padronale (a destra) è tutta giocata sui toni del salvia e del tortora con punte di pavone nei tessuti e nei comodini. Nell’angolo, uno dei mobili disegnati su misura da Paolo Frello per seguire le curve delle pareti. Sopra, i vasi da collezione in argilla e frassino di Rosaria Rattin, nelle sfumature che definiscon­o il carattere della stanza. Nell’angolo, la poltroncin­a di Gio Ponti rieditata da Molteni & C con il tavolino “Organique” di Baxter.

INTERNO GIORNO

Una veduta del living (sopra e, a sinistra, un dettaglio) con l’angolo relax, dove tutto è giocato sui toni delicati del velluto che vira dal blu del divano “Lucrezia” al grigio delle poltroncin­e “Febo” di Antonio Citterio per Maxalto.

Sul fondo, la zona pranzo caratteriz­zata dal grande lampadario di Vistosi. Il tavolo di Achille Castiglion­i per De Padova e le sedie di Porro sonoi n total black. Il colore ritorna con il mobile contenitor­e d i Le Corbusier per Cassina.

A BORDO!

Zaha Hadid non lo hamai dichiarato, ma chiunque capiti davanti alle residenze non può non pensare a una grande nave. Il movimento dei balconi e la forma delle finestre riporta subito a unmondo nautico. Ancora di più se si esce a piedi scalzi su questa terrazza (a sinistra) con il pavimento a doghe di legno lasciato al naturale e arredata con i divani “Ghost” di Paola Navone per Gervasoni.

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