Corriere della Sera - Io Donna
IO, SEMPRE STRANIERA
Cosa significa avere un padre iraniano e una madre italiana? È come camminare su un filo teso tra Oriente e Occidente, spiega la scrittrice Farian Sabahi nel suo memoir, Non legare il cuore. Dove, tra aneddoti familiari e tragici misteri, arriva a una con
Mio padre Taher, giovane studente iraniano, si concesse un caffè e la mia nonna piemontese ne approfittò per prendermi in braccio, entrare nella cappella della clinica dove mia madre Enrica aveva appena partorito e farmi battezzare all’insaputa deimiei genitori. È l’evento che segna la miavitareligiosa. DallespondedelTanaroalle rivedelMarCaspio, daimontiElburznelnord dell’Iran alle colline delMonferrato, in questi cinquant’annihocamminatosuunfilotesotra Oriente eOccidente. Sempre straniera. Seavessisaputocheciavreimessodieciannia comporrelemiememorie, probabilmentenon avreimai iniziato. Scrivere di sé e dei propri familiari è un lavoro faticoso. Da quando ho cominciato a buttar giù i primi appunti, molte cose sono cambiate. Anche lamotivazione: se in un primo tempo volevo raccogliere le testimonianze del mio battesimo, con il passare del tempo Non legare il cuoreèdiventatouna casadalletantestanzeincuimiofiglioAtesh, quindici anni, potràmuoversi incontrando i
diversi personaggi della nostra famiglia in Piemonte, in Iran dove mio padre è cresciuto, e inAzerbaigiandove lamianonnapaternaMariamera nata.
UNmISteRo Che RIGUARdALo SCIà
Oltreallevocideimieigenitoriedellenonne, questomemoir raccoglie quella diMalieh, la sorellapiccoladipapà: erastata lei a raccontarmi le vicende di mia zia Shokufeh e del marito Mahmud, morti negli anni Settanta in un tragico incidente stradale, forse commissionato dalla polizia segreta dello scià. Sono andata a fare ricerca nell’archivio di Baku in Azerbaigian per scoprire per quale motivo ilmio bisnonno fosse stato incarceratoecostrettoall’esilio in Iran.
Al tempo stesso, in questo libro cerco di dare rispostaamiofigliocheungiornomihachiesto se siamomusulmani come il suo adorato nonnoTaher. Eai tanticheallepresentazioni deimiei librimi chiedonoquale sia lamia re- ligione. Con questa domanda mi hanno sempremesso in imbarazzo.
Unasera, alCaffèSanMarcodiTrieste- dove torneròmartedì 8 maggio a presentare Non
legare il cuore - discutevo di diritti delle donne in Iran. Auncertopuntolagiornalista che moderaval’incontromidomandòinqualefede mi riconoscessi. Risposi che sarebbe stato meno imbarazzante se mi avesse chiesto il colore della biancheria che indossavo. Perché tanto pudore? Forse perché in Iran è considerato scortese chiedere la religione altrui, è una questione troppo intima.
mAmmA peRSe LA CIttAdINANZA
Lamiastoriasvelalecomplessitàdellenostre società contemporanee: sono sìmusulmana, ma al tempo stesso sono anche cattolica per viadiquelbattesimofurtivo. Vicendenoncosì inusuali: in questi anni ho conosciuto donnemusulmane, praticanti, battezzate. Islam e cristianesimo sono mondi inconciliabili? Non credo: lereligionimonoteistesonoiversantidiunastessamontagnamanon fannochedividere. Comeaffermail mistico Rumi, possiamo pregare in moschea, in chiesa o in sinagoga. Come i mistici, dovremmo tenere a una spiritualità piùalta, al di là delle religioni.
Se leggerete questomemoir, trovereteleletteredimiopadreche, appena arrivato a Torino nel 1961, scrive ai genitori a Teherandiesserestato invitatoacenanelleLanghedauncompagnodi universitàediavereassaggiatounostranoriso, di quello che inIransidà alle galline, con una sorta di patata puzzolente che altro non è che il tartufo. Capirete in quali circostanze una donna della buona borghesia piemontese decise, ametà anni Sessanta, di sposare uno studente iraniano iscritto alla facoltà di Medicina. Perdendo così la cittadinanza italiana, perché - fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975 - questo succedeva alle italiane che contraevano matrimonio con uno straniero. Leggeretediunabambinadaicapelliricciche prende lo skilift a Sestriere e va inmotoscafo nella riviera di Ponente, in Liguria, con il nonnoindustriale. Unlessicofamiliare, ilcui ordito è il persiano e la trama il dialetto alessandrino. Per qualche giorno, sarete ospiti di una famigliamista. Lamiafamiglia.
“Con questo libro cerco di dare risposte BnJP HMJP DiF VO HJPsOPnJ iB DiJFTuP siamo musulmani?”