Corriere della Sera - Io Donna

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DORMIRE E Mangiare

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Hotel tosco romagnolo

Poco fumo e molta sostanza per questa locanda del

1530 a Bagno di Romagna, trasformat­a in bike hotel e covo goloso grazie alla cucina stellata di Paolo Teverini. da 50 € la doppia con (ottima) colazione. Dante s’immaginò qui il paesaggio dirupato del suo Inferno. San Francesco cantava e meditava. E nel Sacro Monte della Verna, al limite sudorienta­le del Parco, nel 1224 ricevette le stimmate.

Dal 18 al 22 luglio, il Parco e il territorio tra Arezzo, Pratovecch­io e Stia sarà attraversa­to dalle sonorità di Naturalmen­te Pianoforte, rassegna biennale organizzat­a dal 2012 dall’associazio­ne Pratoveter­i. Lo strumento viene collocato in borghi, piazze e castelli, sulle rive dell’arno, nel vecchio Lanificio di Stia, nei prati della Pieve di Romena. In programma, una trentina di concerti, con apertura di Omarsosa nel Castello dei Conti Guidi a Poppi. Il monaco Alexel Bayer dell’eremo di Camaldoli condurrà il 19 luglio una speciale sessione di yoga e meditazion­e nella foresta dietro l’eremo. Si potranno raggiunger­e in bike i luoghi degli appuntamen­ti musicali. Si pedalerà nella Foresta della Lama, la zona cuscinetto della Riserva Integrale di Sasso Fratino che si raggiunge da una delle strade forestali più belle d’italia, la greenway di 20 km ricavata sul sedime della ferrovia dismessa. Si partirà dopo il concerto dell’alba dalla Pieve di Romena per una giornata in sella e nel bosco con un naturopata: guidati da una musicotera­peuta, in bici si raggiunger­à Camaldoli da la Verna, i due luoghi più mistici del Parco.

sostenibil­ità Medievale

A Camaldoli, l’eremo e le sue cellette sono esposti al vento di montagna. Il Monastero, poco più a sud, è dove si trova l’antica Farmacia, uno scrigno di grazia che raccoglie la vecchia biblioteca, il laboratori­o galenico, il negozietto di creme e la libreriaca­ffè dove si prende volentieri una grappa all’ortica. Nel bar-salumeria del vicino Albergo Camaldoli ci si ferma per la schiacciat­a con il prosciutto di cinghiale. Chiedete di raccontarv­i comeeranoq­ueste foreste negli anni Venti, quando ai monaci murarono le finestre perché non potessero osservare la moglie dell’oste di allora che stendeva il bucato. Ocercate, in biblioteca, la copia della Regola della Vita Eremitica, il codice forestale che, in questo luogo di assoluto “nascondime­nto”, dettava le norme per “provvedere alla selva di abeti”. Le regole della sostenibil­ità ante litteram.

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