Corriere della Sera - Io Donna

sport & intelligen­za

Secondo le ricerche, allenare i muscoli aumenta i livelli di un fattore di crescita che nutre e sostiene le cellule cerebrali. Così il movimento facilita il lavoro dei neuroni e ripulisce la materia grigia da tossine e scorie dannose. E migliora l’appren

- di Eliana Liotta

La visione estetica dello sport minaccia di confinare alla scrivania chi coltiva l’intelletto, se non altro per rimarcare una distanza da modelli pasciuti a palestra, Tv e pochi libri. È vero: i glutei nervosi di una donna che corre o i bicipiti maschili che si gonfianoso­llevando unpesorien­trano fra gli aspetti di una certa bellezza contempora­nea. Ma il senso profondo dell’attività fisica non è il sussiego ai canoni di una società dell’apparenza, è stare bene. Di più: l’esercizio migliora l’intelligen­za, come si è scoperto di recente. Un’antitesi del cliché che vuole il cervellone intento a disdegnare l’attività fisica. Uncortocir­cuito rispetto al luogo comune: o atleta o artista.

In fondo non è così strano, basta rifletterc­i. Il nostro Dna somiglia maledettam­ente al genoma dei primi Sapiens

che passavano la giornata a cacciare e a raccoglier­e bacche, pena la morte per inedia. Gli antenati più lontani, i primati, saltano ancora da un ramo all’altro. Il movimento è una delle caratteris­tiche della nostra specie. E corpo e mente si sintonizza­no, non si tratta di compartime­nti stagni: quel che fanno gli arti ha effetto sull’encefalo e viceversa.

MIGLIORA MEMORIA E APPRENDIME­NTO

L’attività fisica, in base agli ultimi studi, potenzia l’apprendime­nto e le capacità mnemoniche. La prima spiegazion­e è meccanica: allarga i vasi sanguigni, attraverso cui fluiscono più sangue e ossigeno, il carburante dei nostri pensieri. Alcuni studi evidenzian­o come il movimento accresca il numero di cellule gliali, unità biologiche specializz­ate che in parte affiancano il lavoro dei neuroni, ossia i signori dell’intelligen­za, e in parte ripuliscon­o il cervello da tossine o altri residui dannosi. Non solo. Una ricerca mostra come lo sport riesca a invertire l’atrofia dell’ippocampo dovuta all’età, perché il nucleo profondo dell’encefalo in cui si formano i ricordi e in cui la memoria a breve termine si trasforma in memoria a lungo termine, con gli anni, tende a rimpicciol­irsi.

PREVIENE DEMENZE COME L’ALZHEIMER

L’esercizio favorisce anche la produzione di un fattore di crescita che nutre le cellule cerebrali: il fattore neurotrofi­co BDNF. È una sostanza importanti­ssima, perché foraggia i neuroni già esistenti e promuove la crescita di nuovi neuroni e di nuove sinapsi, ossia i ponti che collegano un neurone all’altro.

Che cosa vogliono dire tutti questi risultati? Che l’attività fisica aiuta il cervello a migliorare, a rigenerars­i e a non fargli perdere colpi. Anche per questo gli scienziati ritengono che prevenga le varie forme di demenza, incluso l’alzheimer.

INDUCE MOLECOLE DEL BUONUMORE

E poi lo sport induce pensieri positivi. Nuotare, darsi al tango, fare Pilates o giocare a tennis con l’amica: va bene tutto. Non è necessario prevedere allenament­i sfiancanti. Basta una camminata a passo svelto di dieci minuti perché si producano endorfine. Sono neurotrasm­ettitori pazzeschi, detti del buonumore, messaggeri di sollievo tra le sinapsi. Queste molecole somigliano agli oppiacei: droghe dall’azione eccitante e antidolori­fica. Con il jogging o un giro in palestra, nel cervello ne circolano in abbondanza. Danno una bella calmata. Si vola lontano dallo stress. La vita sorride.

SOPPRIME UNA SOSTANZA DELLO STRESS

Un lavoro pubblicato qualche mese fa su una rivista prestigios­a qual è Science ha dimostrato che l’infiammazi­one cronica periferica, nei tessuti e nei vasi sanguigni di braccia o gambe, può contribuir­e all’accumulo nel cervello di una sostanza tossica per la serenità, la chinurenin­a. Per capirsi, èl’opposto delle molecole felici serotonina o dopamina ed è sempreprot­agonista dello stress. Ebbene, la chinurenin­a viene soppressa con l’esercizio, perché i muscoli allenati producono un enzima che contribuis­ce a espellerla: il cervello sta meglio, l’infiammazi­one cala.

VA DISTRIBUIT­A DURANTE LA SETTIMANA

Ma quanto muoversi? L’organizzaz­ione mondiale della sanità, in base ai risultati di molti studi che hanno correlato esercizio fisico e salute, ha pubblicato le raccomanda­zioni per gli adulti ( Global recommenda­tions on Physical activity for Health, 2010). Valgono dai 18 anni in su, inclusi gli anziani, e prevedono 30 minuti di attività aerobica moderata per cinque giorni a settimana, per esempio una camminata a passo svelto o intensa per almeno 3 giorni (o anche una combinazio­ne delle due) e in più un paio di sessioni di rafforzame­nto muscolare.

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lo sport inverte l’atrofia (dovuta all’età)dell’ippocampo, cioè del luogo in cui siformano i ricordi.
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Eliana Liotta giornalist­a, scrittrice e comunicatr­ice scientific­a, tiene su iodonna.it il blog“Il bene che mi voglio”.

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