Corriere della Sera - Io Donna
Raccogliere e mangiare i frutti di bosco è bello, basta non rovinare le piante e lasciare quelli acerbi a chi passerà dopo
La morale è sempre quella: evitiamo di cogliere fiori che non conosciamo, nell’epoca dei selfie puòbastare unafoto per condividere in tempo reale il ricordo floreale della scampagnata. Evitiamo anche di passeggiare su piante sconosciute e di trasformare prati e sentieri in piste da motocross improvvisate.
Chi ama passeggiare sa che felicità può dare trovare una pianta di lamponi, mirtilli o fragoline di bosco piena di frutti maturi. Niente vieta di cogliere, mangiare e godere con alcune accortezze: si usano solo le mani, niente rastrelli o attrezzi che possono rovinare la pianta; si raccolgono solo i frutti maturi, lasciando quelli acerbi ai prossimi montanari fortunati; non si portano via le piante.
Per i funghi, invece, attenzione, ci sono precisi regolamenti regionali: autorizzazioni da chiedere, bolli da pagare, quantità da rispettare, giorni da evitare… La passione per la raccolta deve superare il fastidio per la burocrazia.
igiene metropolitana
Un amico tedesco, popolo tradizionalmente attento al rispetto delle regole, chiede perché in Italia le strade siano meno pulite che in Germania. Probabilmente, rispondo, il problema sta nella considerazione della “cosa pubblica”. In Germania, quello che non è privato è considerato pubblico, cioè di tutti, e tutti se ne curano. Da noi, quello che non è privato, è di nessuno, e nessuno si sente responsabile. Un luogo comune, forse, ma i luoghi comuni diventano tali perché hanno un fondo di verità. Un’amica francese, invece, elogia la pulizia delle case italiane: «Si potrebbe mangiare per terra in qualunque appartamento», dice. Evidentemente non è che non siamo capaci di tenere pulito. Il comune, i portinai o le imprese di pulizia dei condomini, i gestori dei negozi sono tenuti a pulire marciapiedi e strade, ciascuno per la sua parte, ma spetta a tutti noi evitare di sporcare inutilmente. Il bambino è intelligente, ma non si applica, dicevano le maestre quando ancora non era considerata un’ingiustizia dare un brutto voto. Diventati adulti siamo rimasti così: abbiamo le capacità, ma non ci applichiamo. Si può fare! urlava Frankenstein junior. Facciamolo.