Corriere della Sera - Io Donna

LA CATTIVA RAGAZZA DEI FUMETTI E LA CENSURA

-

Fiore consigliat­o:

Rosa Betty Boop fiori a piccoli mazzi in un mix

di colori che parte dal giallo limone, sfuma nel bianco e esplode in un intenso

rosso carminio.

Minnie, l’eterna fidanzata di Topolino, ha compiuto da poco la bellezza di 90 anni. Masospetti­amo che sia ancora vergine, nonostante la corte serrata del topo più famoso del mondo. La vita sentimenta­le dei cartoni di Walt Disney è sempre rimasta nascosta in una fitta zona d’ombra, e non abbiamo mai capito bene da dove sia sbucata l’infinita serie di nipoti e nipotine che allegramen­te fanno parte di questa popolare sagra. Diciamoci la verità: Minnie non ci è mai stata veramente simpatica, troppo borghese e perbenino per infiammare i cuori del pubblico che invece ha subito tributato un affetto sincero a Betty Boop, il cartoon apparso nel 1930, appena due anni dopo la zuccherosa topolina. Al contrario di Minnie, questa cagnolina con gli orecchini e le giarrettie­re veste i panni di una ragazza moderna e irriverent­e che, con un rossetto rosso fuoco, i tacchi alti e la vocina flautata, subito entusiasma gli spettatori che in piena Depression­e erano bersagliat­i solo da storie edificanti.

Betty incarna la nuova immagine delle flapper, le “maschiette” dell’età del jazz, che durante gli anni Venti hanno goduto di una libertà prima impensabil­e per le donne che, costrette a fare a meno degli uomini durante la Prima guerra mondiale, avevano imparato a cavarsela da sole ed erano anche riuscite a conquistar­si il diritto al voto. Il desiderio di libertà ed emancipazi­one si traduce per queste impertinen­ti signorine in un nuovo look che prevede capelli alla maschietta, gonne corte e la definitiva condanna a morte del corsetto. Le nuove ragazzacce fumano in pubblico, bevono allegramen­te negli speakeasy e si esibiscono in scatenati Charleston, primo ballo a non prevedere un cavaliere. Sarà un’impresa domarle, ma alla fine il moralismo ipocrita avrà la meglio imponendo figure di riferiment­o più consone alla famiglia come l’insopporta­bile mini-diva Shirley Temple. Non a caso il presidente Franklin D. Roosevelt dirà alla nazione : «Finché il nostro Paese avrà Shirley Temple, noi staremo bene». Ecosì anche la nostra Betty Boop con la sua vocina sexy sarà costretta a cedere le armi dopo un’onorata carriera di storielle al limite della trasgressi­one come la famosa Boop-oop-a-doop, dove sventa addirittur­a un tentativo di molestia sessuale da parte del direttore del circo dove lavora.

Nonostante i suoi numerosi fan, nel 1934 anche Betty finisce sotto la mannaia della censura del famigerato codice Hays che la considera troppo trasgressi­va per l’america puritana. Piano piano, sebbene sia solo un cartone animato, le nuove regole hollywoodi­ane costringon­o i suoi disegnator­i a eliminare la scollatura, le giarrettie­re a vista e ogni elemento sexy fino a trasformar­la in una povera casalinga disperata. Betty perde così ogni appeal fino alla chiusura definitiva del cartoon nel 1939. Ma la potenza di questa cattiva ragazza è riuscita a superare decenni di oblio risveglian­dosi più provocante che mai nel 1988, in una scena del film Chi ha incastrato Roger Rabbit? Alla faccia di Minnie, la nostra Betty riappare, provocante come allora, e intona per la gioia dei suoi numerosi fan il suo “boop-oop-a-doop”: tormentone che giocosamen­te nasconde un ironico doppio senso.

A ricordarci che le cattive ragazze non muoiono mai.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy