Corriere della Sera - Io Donna
Uomini italiani, siete pronti?
Tra i tanti numeri sulla felicità di cui parliamo in questi giorni alla festa-festival del Tempo delle Donne alla Triennale di Milano, ce n’è uno che continua a ronzarmi nella testa. Perché alcune risposte sono chiare e forti: in generale le donne (le “dolcemente complicate”) sono un poco meno felici degli uomini (64% contro 68%); gli uomini sono felici se hanno un lavoro stabile e ben pagato, mentre per le donne contano le relazioni e gli affetti; per le donne la felicità è gioia e leggerezza, per gli uomini anche la tensione e l’agitazione fanno parte del quadro. Fin qui, solo leggere e comprensibili variazioni di genere. Poi c’è il dato a sorpresa. Quello su cui le donne si discostano di più dagli uomini. Quando si tratta di definire che cosa dia felicità, il 71 per cento delle donne italiane dice che felicità è “più tempo per sé” piuttosto che “dedicare il proprio tempo agli altri”, contro il 54 per cento degli uomini. Ma come? Concrete, generose, accudenti... e poi, sotto sotto, accampano le ragioni dell’io molto più degli uomini, tradizionalmente egoisti impenitenti? Proprio l’anno scorso, in una ricerca analoga sulla felicità delle donne nel mondo realizzata dal network di Elle, mi sono imbattuta in un risultato analogo: le donne italiane mettono se stesse e il proprio tempo al primo posto più di tutte le altre donne al mondo. Il doppio in più. In effetti, la spiegazione è semplice: la felicità è anche tensione verso qualcosa che non c’è. E quello che manca oggi alle donne è proprio il momento in cui non sei a disposizione di qualcun altro, in cui nonstai correndo cercando di fare tutto già sapendo che non ci riuscirai. Welfare scarso, bassa fiducia nelle istituzioni, una cultura ancora tradizionale, poca considerazione del lavoro di cura e un Paese che fatica a ripartire. Ce n’è a sufficienza per sentirsi stanche e sole.
Sono sempre quelle famose 27 ore che danno il nome al blog del Corriere che organizza Il Tempo delle Donne. 27 ore: tanto dura, secondo uno studio, la giornata delle donne in Italia, tra lavoro a tempo pieno dentro e fuori casa, condanna al multitasking, sforzi di sopravvivenza ed equilibrismi tra pubblico e privato.
La soluzione? Esiste, è praticabile e funziona. Più gli uomini aiutano e i padri condividono la crescita dei figli, più sale il tasso di felicità delle donne. I Paesi nordici sono lì a dimostrarlo. La domanda è: uomini italiani, siete pronti?