Corriere della Sera - Io Donna
Cura, dare attenzione è nella natura femminile. ci si può sentire madri anche senza aver procreato
così sempre più una prospettiva faticosa, che contrasta clamorosamente con una certa narrazione un po’ favolistica della maternità», commenta Letizia
Mencarini, professore associato di Demografia alla Bocconi ed esperta di benessere e fecondità. Ma i genitori di oggi danno forse un’immagine poco felice? «La felicità individuale dei genitori tende in effetti a calare all’arrivo del primo figlio, ma poi risale sul lungo periodo», spiega. «E quella delle donne aumenta sempre dove ci sono condizioni favorevoli di conciliazione, flessibilità oraria, una più equa organizzazione del lavoro familiare». Uno scenario, questo, da cui l’italia è ancora distante.
quanto conta il partner
«Mi auguro che le donne possano, ogni giorno di più, scegliere consapevolmente chi essere», commenta Silvia Vegetti Finzi, che sull’argomento maternità ha pubblicato il libro L’ospite più atteso (Einaudi). «Ovvero essere madri, se lo desiderano, sconfiggendo tutti i pesantissimi condizionamenti sociali e lavorativi che ancora esistono, oppure non esserlo mai, percorrendo altre strade altrettanto donative». Il tasso di rinvio della maternità che porta a diventare childless e poi a subire l’assenza di figli, è ancora alto: « Vedo molto rara una decisione a priori, incontro invece moltissime donne che hanno lungamente rimandato la maternità, a favore di altre priorità, e poi se ne sono pentite».
Hanno un ruolo anche gli uomini, in tutto questo? «Sicuramente l’uomo ha una sua parte, legata alla tentazione di restare sempre figlio», dice la psicologa. «Quando invece l’uomo sente la chiamata alla paternità e la sua compagna non la condivide, capita che la coppia si rompa»
Il partner “sbagliato” ha un’influenza sulla scelta di avere o non avere figli «almeno per un terzo delle donne childfree che ho intervistato», dice Eleonora Cirant, saggista attiva nell’associazio-