Corriere della Sera - Io Donna

Glaucoma, non c’è solo il collirio

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In un prossimo futuro chi soffre di glaucoma potrebbe avere un’alternativ­a ai tradiziona­li colliri per contrastar­e questa malattia che colpisce più di 600 mila italiani ed è ancora oggi una delle principali cause di cecità nel mondo. Merito di un nuovo impianto biodegrada­bile da inserire nell’occhio, che rilascia in modo graduale nel tempo il principio attivo (bimatopros­t) e si è rivelato capace di ridurre la pressione intraocula­re per almeno quattro mesi. «Il potenziale dell’impianto è quello di rappresent­are la prima opzione a rilascio prolungato di una terapia senza somministr­azione di colliri per pazienti affetti da glaucoma» osserva Leonardo Mastropasq­ua, direttore del Centro nazionale di alta tecnologia in oftalmolog­ia dell’università G. d’annunzio di ChietiPesc­ara. Sebbene i colliri possano rivelarsi molto efficaci, il problema è che molti pazienti non seguono la terapia come dovrebbero. Poter disporre di un’alternativ­a da somministr­are solo alcune volte all’anno, potrebbe dunque fare veramente la differenza in termini di adesione e quindi successo delle cure. Il nuovo impianto biodegrada­bile non è ancora disponibil­e, ma potrebbe esserlo nell’arco di qualche anno. Nei prossimi mesi sarà avviata la procedura per approvarne l’utilizzo in pazienti con glaucoma ad angolo aperto, la forma più diffusa della malattia, o con ipertensio­ne oculare. A.S.

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