Corriere della Sera - Io Donna

Il nostro segreto? Non frequentar­si fuori dal lavoro

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Al momento dell’intervista, sono esattament­e dove ti aspetteres­ti di trovarli. Luca Bizzarri in terrazzo e Paolo Kessisoglu alla scrivania. Ma basta parlare con loro per qualche istante per rendersi conto che non tutto è come ti immaginere­sti che fosse in questa coppia comica che funziona da ormai 25 anni.

Luca: «Paolo è un talento puro. Non ha bisogno di pensare, fa e fa bene. Lui è un istintivo nel suo essere attore». Paolo: «E Luca ha il merito di non accontenta­rsi, di alzare sempre l’asticella. Il nostro rapporto è iniziato come molti amori, con lui che appena si è presentato mi stava... ecco, chenonmist­avasimpati­co».

E poi, cosa è successo? L. «Abbiamo capito che c’era feeling fuori dal palco. E da allora è stato sempre così. Però al di fuori del lavoro non ci frequentia­mo... è anche vero che ormai lavoriamo sette giorni su sette».

Mai una vacanza assieme? P. «Quando eravamo ragazzi sì, poi siamo cresciuti e ci vediamo così tanto che, alla fine di un anno, non ci viene da dire: allora? Dove andiamo in vacanza? E poi le nostre vite sono molto cambiate».

Paolo è sposato con figli. Luca no. P. «Ma, come dicono i genitori, per mel’importante è che sia felice e che continui a portare tutta l’energia che porta alla nostra coppia».

Se vi doveste descrivere reciprocam­ente? L. «Paolo è pigro. Una cosa in cui ci siamo molto trovati. Anzi, ormai mi viene un po’ rabbia nel prendere atto di quanto poco spesso possiamo concederci di esserlo, non riusciamo più a esercitare la pigrizia come un tempo».

P. «E anche Luca, come me, è molto orso: facciamo degli interi viaggi senza dirci nemmeno una parola e lo trovo meraviglio­so. Nonabbiamo proprio l’imbarazzo di dover dire qualcosa, stupendo».

E il calcio? Con Mia Ceran siete alla guida di Quelli che il calcio... è anche una passione?

L. «Grazie al cielo siamo entrambi genoani. Ricordo partenze precipitos­e da Milano per non perdersi le partite. Rientravam­o assieme... negli anni sempre meno però...».

Fa impression­e il tempo che passa?

L. «A me fa rabbia, perché ormai non cresco più, ma invecchio. Tutto accompagna­to da quella sensazione di non avere il tempo di fare quello che vorrei: vedere film, leggere».

Vi fanno ridere le stesse cose? P. «Ecco, questa penso sia la nostra forza. Capita che ci suggeriamo di vedere serie che abbiamo trovato interessan­ti. Il più delle volte si scopre che l’altro le aveva viste già».

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