Corriere della Sera - Io Donna
Papà stai a Casa Con me?
Alcuni restano al lavoro fino a tardi, altri invece prendono lezioni di cambio del pannolino. Mentre le compagne si dedicano al e, spesso, non delegano. Non è facile diventare genitori e far sopravvivere la coppia. Ma un è possibile, anche se non si divide l’impegno al 50 per cento
Cristina Lacava
mettiamoci nei loro panni, poveretti. Per secoli sono rimasti fuori dalle nursery, un’occhiatina al neonato, poi finalmente si tornava al lavoro. Intanto la compagna, circondata da nonne, sorelle e zie, imparava a gestire il pupo. Ora non è più così. Qualche neopadre (parecchi, a dire il vero) ancora ci prova a millantare presunti brainstorming in orari impossibili. Altri, preparati da mesi di letture intelligenti, si mettono meticolosamente al lavoro tra bagnetti, biberon e pannolini. Qualcuno si azzarda a chiedere il congedo di paternità obbligatorio, tra gli sguardi allibiti dei colleghi. Poi arriva a casa, vede la moglie che allatta e si chiede dubbioso: che ci sto a fare, qua?