Corriere della Sera - Io Donna

Papà stai a Casa Con me?

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Alcuni restano al lavoro fino a tardi, altri invece prendono lezioni di cambio del pannolino. Mentre le compagne si dedicano al e, spesso, non delegano. Non è facile diventare genitori e far sopravvive­re la coppia. Ma un è possibile, anche se non si divide l’impegno al 50 per cento

Cristina Lacava

mettiamoci nei loro panni, poveretti. Per secoli sono rimasti fuori dalle nursery, un’occhiatina al neonato, poi finalmente si tornava al lavoro. Intanto la compagna, circondata da nonne, sorelle e zie, imparava a gestire il pupo. Ora non è più così. Qualche neopadre (parecchi, a dire il vero) ancora ci prova a millantare presunti brainstorm­ing in orari impossibil­i. Altri, preparati da mesi di letture intelligen­ti, si mettono meticolosa­mente al lavoro tra bagnetti, biberon e pannolini. Qualcuno si azzarda a chiedere il congedo di paternità obbligator­io, tra gli sguardi allibiti dei colleghi. Poi arriva a casa, vede la moglie che allatta e si chiede dubbioso: che ci sto a fare, qua?

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Dal 2018 i neopapà hanno diritto a 4 giorni di congedi obbligator­i.È online una petizione per chiedere di aumentarli a 10: fare. progressi.org/petitions/avanticon-il-congedo-di-paternita.

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