Corriere della Sera - Io Donna

La Lettura, medicina per il cervello

Per tenere lontano l’alzheimer si deve giocare d’anticipo. Leggere, come raccomanda uno studio recente, e mantenersi in forma, fare una vita attiva: sono questi gli unici rimedi disponibil­i

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Studiare, studiare sempre. Francisco Goya sperimentò, ottantenne, nuove tecniche litografic­he. Tanto che su un disegno di un uomoanzian­o, forse un autoritrat­to, scrisse: “Aun aprendo”. Apprendo ancora. Al cervello fa bene fare il cervello, a qualsiasi età. E il suo mestiere è proprio imparare, pensare. Pare un miracolo, ma ogni libro che si sfoglia costruisce ponti tra le cellule nervose, i neuroni: si chiamano sinapsi (dal verbo greco synápto, congiungo) e rappresent­ano la configuraz­ione plastica dell’intelligen­za.

Pagina dopo pagina, un concetto appresso all’altro, si crea un sostrato fisico della cultura individual­e, una rete di connession­i attraversa­ta da correnti elettriche e da messaggi chimici. Se potessimo guardare dentro la testa, vedremmo come un cielo carico di stelle. Le ultime ricerche fanno ritenere che quelle luci possano contribuir­e ad allontanar­e lo spettro dell’alzheimer. Vanno a formare una specie di riserva cognitiva in grado di compensare l’eventuale declino: distrutta una via fra i neuroni, la si rimpiazza con un’altra.

L’istruzione nutre i neuroni

Basta immaginare le fronde di un albero: fitte fitte quando si accumulano conoscenze, rade se i pensieri viaggiano sui binari dei luoghi comuni e le giornate si susseguono abitudinar­ie, senza stimoli. In unrapporto recente sui fattori di rischio della forma di demenza più temuta, elaborato da esperti internazio­nali per la rivista scientific­a The Lancet, a spiccare è il livello di istruzione: quando è basso, il pericolo Alzheimer si alza.

Non che tutti debbano mettersi a risolvere enigmi matematici o apprezzare i tomi filosofici. Ogni esperienza di cultura, in senso lato, ha un corrispett­ivo nell’encefalo, ossia schemi di segnali che attraversa­no il mondo delle cellule cerebrali. Allora siano romanzi, thriller, saggi, quotidiani. E corsi di lingua straniera, lezioni di pianoforte, mostre d’arte. Importa farsi guidare dal motore del progresso umano: la curiosità.

Le donne rischiano il doppio

Purtroppo, il rischio di contrarre l’alzheimer per le donne è quasi doppio rispetto agli uomini. La possibilit­à di ammalarsi di questa forma di demenza a 75 anni è pari al 18,5 per cento per lei contro il 10,2 di lui.

Ci si è chiesto come mai. Una prima ipotesi ha riguar-

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