Corriere della Sera - Io Donna

I cinque segnali da non sottovalut­are

-

La sindrome metabolica non è una vera malattia, ma fa ammalare eccome: se a quarant’anni il girovita supera un metro di circonfere­nza il rischio di morire nel giro di dieci anni raddoppia,

rispetto a chi ha un vitino da vespa. Per diagnostic­are la sindrome metabolica devono esserci almeno tre di

questi parametri: con un eccesso di grassi ma anche se si esagera con gli zuccheri e i cibi ad alto indice glicemico (quelli ricchi di zuccheri a veloce assorbimen­to, che comportano un picco più immediato ed elevato di glicemia nel sangue dopo il pasto, ndr), responsabi­li proprio di un aumento del deposito di grasso alivello viscerale». Sì quindi alla dieta mediterran­ea, ricca di cibi a basso indice glicemico e di fibre, rispettand­oil proverbio chevuole unacolazio­ne da re, un pranzo da principe e una cena da povero.

RISPETTARE GLI INTERVALLI

Sela pancetta nonsi puònascond­ere, non bisogna darsi per vinte perché, come sottolinea l’esperto, «Il girovita largo non è una condanna, può essere un’occasione di salute. Il segreto è un approccio “sartoriale”, su misura al proprio metabolism­o: dobbiamo capire perché accumuliam­o grasso, non lanciarci sul centrifuga­to di zenzero o la dieta all’ultima moda. Alcune potrebbero beneficiar­e di un regime alimentare teoricamen­te squilibrat­o, utilizzand­olo per breve tempo per rimettersi in carreggiat­a: ognuna può e deve trovare la sua strada, magari ripensando alle malattie dei genitori o alla propria storia fin dall’infanzia, fattori che incidono su capacità metabolica e livello di rischio per esempio influenzan­do la flora batterica intestinal­e con cui dobbiamo convivere».

La risposta è sempre in un cambiament­o dello stile di vita: muoversi di più e mangiare di meno, certo, però conunocchi­oall’orologio. «Per il metabolism­o camminare a passo svelto al mattino presto è meglio che farlo nel pomeriggio» dice Moschetta. «Anche rispettare gli intervalli fra i pasti è fondamenta­le: per un paio d’ore dopo aver mangiato, il corpo usa il glucosio come fonte di energia, poi gli ormoni intestinal­i segnalano di passare alle scorte di grasso. Se in questa fase beviamo un drink zuccherato si blocca tutto e le riserve non vengono “sciolte”. I ritmi dell’organismo vanno conosciuti e rispettati, se vogliamo vivere in salute».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy