Corriere della Sera - Io Donna
Filmmaker: affinità elettive ed esperienze erranti
Il festival milanese dedica al cammino e all ’esplorazione un’edizione inaugurata dal mitico regista Werner Herzog
Poco tempo prima di morire, Bruce Chatwin ricevette la visita del vecchio amico Werner Herzog. Avevano condiviso una visione del mondo: per entrambi l’irrequietezza era stata una chiave di lettura della realtà. In quell’occasione l’autore de Le vie dei canti regalò al regista di Fitzcarraldo il proprio zaino. Trent’anni dopo, con quello stesso zaino sulle spalle, il regista tedesco parte per il suo viaggio. Il risultato del pellegrinaggio sui luoghi fonte di ispirazione di libri e pellicole è Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin, il film che apre Filmmaker, festival milanese che all’irrequietezza unisce la vocazione per il racconto della realtà. Inquietudini registra anche il concorso internazionale dove spiccano alcune vecchie conoscenze, Lech Kowalski con On va tout péter (il senso della lotta nella Francia macroniana), un ritratto d’artista firmato Marie Losier con Felix in Wonderland e tre film in prima persona di Alain Cavalier. Chiude Pedro Costa, vincitore dell’ultimo Festival di Locarno con Vanina Varela.
FILMMAKERFEST.ORG, MILANO, CINEMA ARCOBALENO E BELTRADE, 15-24 NOVEMBRE.
“Prima, a tavola, non si parlava al telefono, c’erano la destra e la sinistra…”.
È la nostalgia il perno attorno a cui si muove il cast stellare che Nicolas Bedos ha radunato per il suo secondo film da regista. Auteuil è un ex disegnatore di fumetti che appalta la poca verve residua all’ostilità per le nuove tecnologie. Sua moglie Ardant forse eccede in vitalità. Riuscirà l’esperienza del viaggio nel tempo, indietro fino al primo incontro e ai mitici anni ’70, a riaccendere la passione amorosa?
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