Corriere della Sera - Io Donna

Da diciotto anni gira un film dietro l’altro, dividendos­i tra Hollywood e Parigi. Ma la vera scossa al suo talento è arrivata solo nel 2017 con il film e il premio al Festival di Cannes. Ora due donne sono al centro della vita e dei pensieri dell’attrice

Oltre la notte

- Di Margaux Destray – foto di Xavi Gordo

del periodo di La Cinese, con il berretto e il completo in demim di ispirazion­e vagamente maoista. Diane Kruger ha appena completato il servizio fotografic­o che vedete in queste pagine e il passato da modella ritorna nella naturalezz­a dei suoi movimenti davanti all’obiettivo. Rompiamo il ghiaccio parlando della sua bambina di un anno avuta con Norman Reedus, star della serie tv

The Walking Dead, e poi arriviamo al momento più alto della sua carriera, il premio alla miglior interpreta­zione al Festival di Cannes nel 2017 grazie a Oltre la notte di Fatih Akin, per scoprire che quel film le ha dato molto molto di più di un premio.

Dica la verità, la maternità rientrava nei suoi progetti?

Per molto tempo non ho sentito un particolar­e desiderio di avere figli. Avevo le mie abitudini e stavo bene anche senza. In poche parole, non mi sentivo pronta. La vita invece ha voluto che mia figlia arrivasse al momento giusto. È stata una sorpresa, di quelle meraviglio­se. Ho continuato a recitare durante la gravidanza e quando, prima del parto, ho smesso di lavorare, mi sono sentita serena, non ho avuto la sciocca sensazione di essermi persa un ruolo. Ora l’unica cosa che conta è mia figlia. Non dormire per ventiquatt­ro ore non è un problema, purché lei stia bene. E mi sono rassegnata a viaggiare con montagne di bagagli. Io, che che ero abituata a volare solo con il bagaglio a mano... Però ho deciso di concedermi una pausa di sei mesi per godermela a pieno. Così mi divido tra New York e Atlanta, dove il mio compagno è sul set di The Walking Dead. Pensi che non sapevo niente di questa celebre serie sugli zombie prima di incontrarl­o.

Lei parla spesso di ambizione e di rigore. Sono valori che trasmetter­à a sua figlia?

Alla parola ambizione diamo troppo spesso una connotazio­ne dispregiat­iva. Bisogna sapere cosa si vuole e fare tutto il possibile perché i propri sogni si avverino, non è così? Questa è la filosofia che cercherò di trasmetter­e alla mia “piccolina”. L’ambizione comunque non basta, bisogna avere talento, non tirarsi indietro di fronte al lavoro, dimostrare tenacia. La mia prima passione, la danza, mi ha spinta a cercare la libertà nel rigore. Poi per due anni mi sono divertita a fare la modella. Ma ero

Sembra uscita da un film di Jean-luc Godard

bassa per sfilare. E poi non era creativo: una modella si deve accontenta­re di indossare i capi. Poi alcuni amici mi segnalaron­o l’esistenza della scuola di recitazion­e Cours Florent, a Parigi. Non venendo da una famiglia di attori, ero convinta che per esercitare questa profession­e fosse necessario essere scoperti da qualcuno, un regista, un direttore del casting. E invece...

Poi la sua stella è esplosa con il colossal

Già. Il film di Wolfgang Petersen, il mio secondo film (con Brad Pitt e Orlando Bloom, ndr), è arrivato forse un po’ troppo presto. Chi ero per meritarmi una tale attenzione? Che cosa avrebbe potuto fare in seguito la ragazza che aveva interpreta­to nientemeno che Elena di Troia? Ma la Francia e il suo cinema mi hanno salvato la carriera. E così anche gli americani si sono convinti che avrei potuto anche fare altro.

Una volta ha detto che sua nonna ha avuto un ruolo importante nella sua vita.

Sono cresciuta con lei. È scomparsa, a 92 anni, durante le riprese di Oltre la notte, di Fatih Akin. Era la nonna che tutti sognano: una di quelle che ti abbraccia continuame­nte. Devo a lei la mia competenza in materia di funghi.

Funghi?

Certo, li raccogliev­amo nel bosco e poi di sera, orgogliose, li cucinavamo insieme. Anche lei amava Marlene Dietrich, aveva visto e rivisto tutti i suoi film.

Ecco, Marlene Dietrich, nella serie tv dedicata alla sua vita lei interprete­rà la grande attrice tedesca. Ce ne parli.

Fatih Akin sta scrivendo il primo episodio di questa miniserie. Quando gli ho presentato il progetto non era convinto. Non la ammirava particolar­mente. E si chiedeva: «Che cosa c’entro con la Dietrich io, regista tedesco di origine turca, che faccio film sui problemi dell’integrazio­ne e sullo scontro tra culture?» Fatih è un regista rock: ama le donne, mi fa ridere molto e non vede le cose come le vedo io. Ma è proprio per questo che mi interessa il suo punto di vista. La Dietrich è l’unica grande star tedesca ed è ancora sottovalut­ata. Perché l’abbiamo considerat­a una traditrice. La serie si incentrerà sugli anni ’40, vale a dire il periodo in cui si oppose al nazismo, il trasferime­mto a Hollywood e l’amore per Jean Gabin. Personalme­nte, al di là del mito, voglio andare alla ricerca della donna, della “mia” Marlene.

La sua interpreta­zione in le ha fatto vincere il premio come migior attrice a Cannes nel 2017.

Venivo da mesi difficili: il mio patrigno, per me come un vero padre, e mia nonna, erano morti in quell’anno. Mia madre attraversa­va un periodo nero e io mi ero separata dal mio fidanzato di allora (l’attore americano Joshua Jackson, ndr). Ero in attesa di quel personaggi­o che capita non più di una o due volte nella carriera di un’attrice. Per prepararmi al ruolo di Katja, una donna tedesca annientata dalla perdita del marito e del figlio in un attentato neonazista, ho seguito delle sessioni di psicoterap­ia insieme ad alcune vittime. Non avevo idea del senso di colpa che si portano dentro facendosi domande come: «E se quel giorno fossi arrivata in orario a prendere mia figlia a scuo

Oltre la Notte Troy.

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Diane Kruger con il compagno, l’attore Norman Reedus (50): hanno una bambina di un anno.

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