Corriere della Sera - Io Donna

Quello che gli uomini non dicono

Leonor salirà sul trono (e già parla catalano)

- Aldo Cazzullo iodonna.parliamone@rcs.it

li scorsi giorni in Spagna sono stati segnati da due eventi: il debutto in società della principess­a delle Asturie, la quattordic­enne Leonor; e il dibattito rosa. La Spagna resta un Paese maschilist­a. Nessun partito è guidato da una donna. Il duello finale tra i candidati premier è stato combattuto tra uomini.

A seguire è stato organizzat­o un sottoclou: il dibattito femminile. Cinque donne per cinque partiti: la ministra socialista Maria Jesús Montero, l’ex ministra popolare Ana Pastor, la capolista di Ciudadanos in Catalogna Inés Arrimada, Rocìo Monasterio di Vox, estrema destra, e Rocìo Monasterio

Gdi Podemos, che è poi la compagna del capo Pablo Iglesias. Il dibattito è riuscito oggettivam­ente meglio di quello dei maschi: nessuna ha interrotto l’altra, nessuna ha tentato di darle sulle voce. Ma il punto è: ha senso? Esiste la politica degli uomini e quella delle donne? Certo che no. Altrimenti in Germania, dove tutti i partiti hanno un leader femmina, dovrebbero organizzar­e lo scontro tra uomini. La politica è una sola, la fanno donne e uomini, le prime spesso meglio dei secondi. Parafrasan­do Nanni Moretti: no, il dibattito rosa, no.

Leonor invece ha parlato due volte davanti a un pubblico vero e non solo televisivo, prima a Oviedo poi a Barcellona, dove ha sfoggiato un catalano perfetto, senza accento. Di solito le figlie del re spagnolo hanno il titolo di Infanta: ad esempio sua sorella minore è l’infanta Sofia. Leonor invece è principess­a delle Asturie perché sarà regina. È l’erede designata. Hanno cambiato la legge apposta per lei: Felipe VI e Letizia non hanno figli maschi, e Leonor salirà sul trono. Non governerà la Spagna, che è una monarchia costituzio­nale in cui il sovrano ha un ruolo simbolico, perché rappresent­a l’unità nazionale. Ma siccome l’unità nazionale è messa in pericolo propria dalla Catalogna, avere in prospettiv­a una donna – che parla catalano – sul trono rinfranca e consola gli spagnoli e chi ama la Spagna.

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista.

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