Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

Lui non collabora: e se fosse anche colpa del perfezioni­smo femminile?

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it

ara Antonella, ti scrivo assalita dal dubbio di aver fatto una stupidaggi­ne da cui non so più come uscire». Lorella, la chiameremo così la nostra preoccupat­a lettrice, ha 32 anni, un impiego pubblico non strapagato ed è sposata da quattro anni con uomo più remunerato di lei. Il suo rovello è come indurre lo sposo a contribuir­e ai lavori domestici. «Da un paio di anni gli chiedo che ci metta del suo: una lavata di piatti, una passata di aspirapolv­ere, un qualsiasi segno di collaboraz­ione. Ma niente, al massimo porta giù la spazzatura. A volte neanche quello». Lorella spiega che i rispettivi orari di lavoro non sono troppo diversi. E che se lei potesse lavorare fuori quel paio d’ore al giorno che invece dedica alla casa (integrate da tre ore fatte da una colf

«Cuna volta a settimana, giusto per stirare e poco altro) guadagnere­bbe di più e sarebbe contenta. Sarebbe ancora più felice se li potesse dedicare a se stessa. Pensa che ti ripensa, Lorella ha deciso di mettere il marito con le spalle al muro: «Vuol dire che mi paghi: 8 euro all’ora per sei giorni a settimana. Totale: 96 euro a settimana». Secondo Lorella, vedersi sottrarre quasi 400 euro al mese dallo stipendio avrebbe dovuto essere per il marito un serio incentivo a collaborar­e.

Ma lui non ha fatto una piega e ora Lorella non sa come uscirne: «La verità è che io non volevo più soldi per me, ma più tempo. E invece è peggio di prima: lui si è messo pure a criticare se il pranzo non è buono o il bagno è in disordine». Che fare? Non quello che state pensando: dare quei soldi alla colf e fregarsene. Una colf tutti i giorni costa, calcolando i contributi che Lorella non incassa, molto di più. E quello che Lorella fa, fosse anche solo far la spesa, cucinare, rimettere a posto e riordinare le stanze, sempre secondo Lorella, va fatto tutti i santi giorni. Se non si vuol vivere nel caos.

E forse questo è il punto, cara Lorella: non sarà che ti sei fatta fregare dai tuoi stessi standard? Mi viene da pensare che tuo marito saprebbe scongelare una lasagna e “arieggiare” la stanza da letto se questo bastasse anche a te. Ma a noi donne iperperfor­manti può bastare essere meno che perfette?

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