Corriere della Sera - Io Donna

Una “svista” odiosa, lunga 22 mesi

È dal febbraio 2018 che la legge istitutiva di un fondo per gli orfani di femminicid­io attende il regolament­o che la faccia funzionare. Nel frattempo ai ragazzi sono negati i soldi che servono per riprogetta­re il futuro

- Iodonna. parliamone@rcs.it

Èuna delle promesse non mantenute dai politici. Forse la più odiosa. Perché riguarda i bambini, i figli delle vittime di femminicid­io. Alcuni hanno il padre in carcere, altri sono orfani di entrambi i genitori perché dopo il delitto l’uomo – come talvolta accade – si è suicidato. Vengono affidati agli zii, ai nonni, ad altri parenti. Molti sono invece trasferiti in “casa famiglia”, perché non hanno nessuno che possa prendersi cura di loro. Tutti hanno comunque bisogno di sostegno, soprattutt­o economico. Un aiuto per studiare, per costruirsi un futuro. Ma anche un appoggio psicologic­o che nella maggior parte dei casi rappresent­a una speranza. E invece niente, tutto è bloccato.

Le inchieste avviate in tutta Italia sui delitti in famiglia evidenzian­o come sia proprio questo uno degli aspetti più gravi da affrontare: salvare i piccoli dalla follia dei grandi. Non a caso la legge ha previsto una serie di tutele per i ragazzi come «l’accesso al gratuito patrocinio, l’assistenza medico-psicologic­a, la sospension­e della pensione di reversibil­ità all’omicida, la possibilit­à di modificare il cognome». Ma soprattutt­o «borse di studio, formazione, inseriment­o lavorativo» oltre ai contributi per le famiglie affidatari­e. Il programma indispensa­bile però si scontra con una serie di ostacoli che appaiono tuttora insormonta­bili. I regolament­i attuativi non sono stati varati e dunque i fondi sono stati bloccati. Fermi anche i soldi necessari a risarcire chi ha subito atti persecutor­i, e aggression­i: 25mila per la violenza sessuale; 25mila euro per lesioni gravissime; 10mila per eventuali spese mediche assistenzi­ali. Una situazione assurda, un intoppo inaccettab­ile.

Il 25 novembre, tra due giorni, è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Al di là dei proclami, delle buone intenzioni, delle nuove promesse che non saranno mantenute, basterebbe raccoglier­e l’appello che arriva da tutte le associazio­ni di volontaria­to, prima fra tutte Sos Villaggi dei Bambini che da anni si occupa degli orfani, ma anche delle mamme in difficoltà perché devono nasconders­i per sfuggire alla furia del partner. E garantire che un futuro per questi ragazzi è davvero possibile.

Su quali temi la politica dovrebbe spendersi subito per tutelare i bambini? Scriveteci a

La rubrica torna il 7 dicembre.

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