Corriere della Sera - Io Donna

Usato (deluxe) e abiti d’alta artigianal­ità: sul web, oggi, l’acquisto fashion è sempre più invitante

C’è chi nel successo del second-hand di lusso, online, vede una salvezza: meno senso di colpa per i troppi acquisti. Ma grazie a internet, anche capi di nicchia sono a portata di mano

- Virginia Ricci

Chi avrebbe immaginato che lo shopping di usato e vintage online avrebbe ottenuto tanto successo? Forse le compratric­i seriali, pensando che nel tempo il loro guardaroba avrebbe trovato una seconda vita con una persona diversa.

Il successo di

piattaform­a per il second-hand di lusso giunta al decimo anniversar­io, lo conferma: da computer e telefono, tante le affezionat­e che qui monitorano capi altrui (ma anche i propri). Per la precisione, 9 milioni in tutto il mondo. Vuoi mettere l’orgoglio di sentirsi “green”, evitando che abiti e accessori restino inutilizza­ti o, peggio, vengano buttati via? Se in questa community l’articolo più desiderato del 2019 è stato una borsa “Saddle” di Dior, il più caro di questi dieci anni è stato invece una borsa “Birkin” Hermès, a 52.281 euro: niente

Collective, Vestiaire

male con un solo clic. Chissà se il felice acquirente è lo stesso che, con Vestiaire, vince il primato di 3.500 acquisti...

Se si parla di svuotare l’armadio, in questo caso qualche dubbio c’è. Del resto l’ultima indagine dell’osservator­io ecommerce B2C porta a oltre tre miliardi il valore che, nel 2019, avrà il giro di acquisti online: nella moda, il 16 per cento in più rispetto allo scorso anno. Perché il web riserva oggi tante possibilit­à, per chi compra o per creativi che, in tutt’italia, vorrebbero dare visibilità ai propri prodotti. Chi nello shopping cerca il meglio dell’artigianal­ità, atelier di nicchia e creazioni inusuali troverà il suo mondo nel nuovo e-shop

voluto da due giovani donne bolognesi per dare visibilità a indirizzi meno noti, botteghe storiche o designer che, per essere scoperti, richiedere­bbero tanti tour di

Screen, The Dressing

stile fra le strade d’italia. «Con un’agenda piena d’indirizzi di nicchia, trovati in anni di viaggi e ricerca, ci siamo chieste: perché non rendere accessibil­e online questa unicità?» racconta una fondatrice, Stefania Inama. Spiegando come, a feste ed eventi, i loro abiti meno usuali incuriosiv­ano quanto quelli delle più celebri maison. «Cerchiamo sempre nuovi nomi di cui, spesso, ci innamoriam­o. Un esempio? Gli abiti di Vernisse, nuovo atelier milanese dove due ragazze creano capi spesso a pezzo unico con preziose stoffe d’archivio e bottoni déco, realizzati da piccoli laboratori. Un tocco di stile che si trova poi nelle gonne di Le Globazine; anche in questo caso si tratta di modelli unici e rétro, con bottoni vintage». Per le appassiona­te di Made in Italy, qui, il divertimen­to è assicurato.

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Borse iconiche vendute su Vestiaire Collective come la borsa “Saddle” Dior (sotto).
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