Corriere della Sera - Io Donna
Usato (deluxe) e abiti d’alta artigianalità: sul web, oggi, l’acquisto fashion è sempre più invitante
C’è chi nel successo del second-hand di lusso, online, vede una salvezza: meno senso di colpa per i troppi acquisti. Ma grazie a internet, anche capi di nicchia sono a portata di mano
Chi avrebbe immaginato che lo shopping di usato e vintage online avrebbe ottenuto tanto successo? Forse le compratrici seriali, pensando che nel tempo il loro guardaroba avrebbe trovato una seconda vita con una persona diversa.
Il successo di
piattaforma per il second-hand di lusso giunta al decimo anniversario, lo conferma: da computer e telefono, tante le affezionate che qui monitorano capi altrui (ma anche i propri). Per la precisione, 9 milioni in tutto il mondo. Vuoi mettere l’orgoglio di sentirsi “green”, evitando che abiti e accessori restino inutilizzati o, peggio, vengano buttati via? Se in questa community l’articolo più desiderato del 2019 è stato una borsa “Saddle” di Dior, il più caro di questi dieci anni è stato invece una borsa “Birkin” Hermès, a 52.281 euro: niente
Collective, Vestiaire
male con un solo clic. Chissà se il felice acquirente è lo stesso che, con Vestiaire, vince il primato di 3.500 acquisti...
Se si parla di svuotare l’armadio, in questo caso qualche dubbio c’è. Del resto l’ultima indagine dell’osservatorio ecommerce B2C porta a oltre tre miliardi il valore che, nel 2019, avrà il giro di acquisti online: nella moda, il 16 per cento in più rispetto allo scorso anno. Perché il web riserva oggi tante possibilità, per chi compra o per creativi che, in tutt’italia, vorrebbero dare visibilità ai propri prodotti. Chi nello shopping cerca il meglio dell’artigianalità, atelier di nicchia e creazioni inusuali troverà il suo mondo nel nuovo e-shop
voluto da due giovani donne bolognesi per dare visibilità a indirizzi meno noti, botteghe storiche o designer che, per essere scoperti, richiederebbero tanti tour di
Screen, The Dressing
stile fra le strade d’italia. «Con un’agenda piena d’indirizzi di nicchia, trovati in anni di viaggi e ricerca, ci siamo chieste: perché non rendere accessibile online questa unicità?» racconta una fondatrice, Stefania Inama. Spiegando come, a feste ed eventi, i loro abiti meno usuali incuriosivano quanto quelli delle più celebri maison. «Cerchiamo sempre nuovi nomi di cui, spesso, ci innamoriamo. Un esempio? Gli abiti di Vernisse, nuovo atelier milanese dove due ragazze creano capi spesso a pezzo unico con preziose stoffe d’archivio e bottoni déco, realizzati da piccoli laboratori. Un tocco di stile che si trova poi nelle gonne di Le Globazine; anche in questo caso si tratta di modelli unici e rétro, con bottoni vintage». Per le appassionate di Made in Italy, qui, il divertimento è assicurato.