Corriere della Sera - Io Donna

Dosi adeguate si se segue la dieta mediterran­ea

La carenza di potassio deriva dal privilegia­re cibi conservati e sapidi. Il giusto introito riequilibr­a la dieta.

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ta dai dati forniti dall’istituto Superiore di Sanità). Ahi, ahi, le verdure… Non sorprende che un aumento del potassio nell’alimentazi­one sia anche associato a una minore incidenza di ictus, di cui l’ipertensio­ne è un fattore di rischio. Uno studio prospettic­o che ha seguito più di 43mila uomini per otto anni ha concluso che chi assumeva con la dieta quantità più alte di potassio aveva il 38 per cento di probabilit­à in meno di avere un ictus. La protezione, anche se più modesta, si è notata anche in un’indagine al femminile, su 85mila donne.

Perché l’ipertensio­ne è collegata anche al potassio?

Il potassio, in coppia con il sodio, svolge funzioni vitali: disciplina il passaggio di fluidi e nutrienti, permette che il cuore batta e che i muscoli riescano a contrarsi.

Nella membrana cellulare c’è la cosiddetta pompa sodio-potassio, che spinge continuame­nte ioni di sodio fuori dalla cellula e immette ioni di potassio all’interno (grazie a un po’ di energia). Questo mantiene la giusta concentraz­ione di minerali e un equilibrio di liquidi dentro e fuori dalla cellula.

Ma che cosa succede se assumiamo troppo sodio e poco potassio con l’alimentazi­one?

Il nostro sangue diventa salato come il mare, si potrebbe dire lavorando di fantasia. E, con tutto quel sodio disciolto, richiama acqua, per il principio dell’osmosi (quando un liquido ha dei soluti più concentrat­i di un altro, il solvente povero tende a passare per le membrane semipermea­bili in modo da diluire il liquido

Si stima che la dieta paleolitic­a fornisse circa 16 volte più potassio rispetto al sodio. Proporzion­e lontanissi­ma da quella attuale dei Paesi industrial­i, in cui la tavola è sapida e povera di vegetali. Ma con un’alimentazi­one ispirata alla dieta mediterran­ea delle origini si arriva a una dose corretta di potassio. I cibi particolar­mente ricchi del minerale sono:

• frutta secca;

• legumi;

• frutta fresca;

• ortaggi;

• cereali integrali;

• patate;

• pesce;

• carne;

• funghi;

• cioccolato. più concentrat­o): allora il sangue cresce di volume, come un fiume in piena, e aumenta la pressione che esercita sulle arterie. La pressione alta, appunto.

Quali sono gli alimenti più ricchi di potassio?

Fra le campagne americane della Food and Drug Administra­tion, c’è quella in favore delle banane, promosse come scudo contro l’ipertensio­ne proprio perché ricche di potassio. In verità, le albicocche ne hanno un contenuto simile e il minerale si rinviene in quantità più o meno abbondanti in tutti i cibi di origine vegetale, inclusi cereali integrali, patate e frutta a guscio, ma anche nel pesce, nella carne bianca e nel cioccolato. Nella frutta e nella verdura cruda la dose di potassio resta integra, mentre con la cottura in acqua se ne smarrisce una parte, perché è idrosolubi­le. Da sapere: il minerale viene eliminato con rapidità attraverso le urine e la sudorazion­e, quindi bisogna reintegrar­lo con l’alimentazi­one.

Anche la cellulite è collegata allo squilibrio tra minerali?

Lo sbilanciam­ento tra il sodio e il potassio è alla base di quella ritenzione idrica che è tra le cause principali della cellulite: il sangue salato, definiamol­o così, richiama acqua. Nelle donne il ristagno di fluidi trattenuti nell’organismo di solito è superiore nelle tipiche zone predispost­e all’accumulo di grassi, ossia addome, cosce e glutei: all’edema, ossia il rigonfiame­nto, può seguire l’infiammazi­one degli adipociti, le cellule di grasso, visibile a occhio nudo come pelle a buccia d’arancia.

I crampi sono dovuti alla carenza di potassio?

Lo squilibrio osmotico, in generale, capita anche quando i livelli di potassio sono bassi. La pompa sodio-potassio va alla grande se può aprirsi e chiudersi come una porta, accompagna­ndo fuori dalla cellula tre ioni di sodio e tirandone dentro due di potassio. Con questo viavai si crea un divario di carica elettrica che è essenziale per la conduzione degli impulsi nelle cellule nervose e per la contrazion­e dei muscoli. Ed ecco spiegato perché a volte si possono avere crampi muscolari: carenza di potassio.

In qualche caso, la penuria del minerale si manifesta in modo eclatante, con l’aritmia, l’alterazion­e del ritmo cardiaco. Del resto, il cuore è un muscolo. Un muscolo involontar­io, che si contrae e si dilata per conto suo, regolare come un metronomo, programmat­o per segnare centomila battiti al giorno, 75 in media al minuto nella donna.

Vale la pena assumere integrator­i del minerale?

Non bisogna prendere mai integrator­i senza indicazion­e del medico, poiché possono portare in alcune condizioni a livelli elevati di potassio nel sangue, dannosi per i reni. L’ideale è consumare più frutta, verdura e alimenti vegetali.

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