Corriere della Sera - Io Donna
La scrittura cura una mancanza
“Allo stesso tempo è un veleno, perché ti mette a confronto con una parte oscura” dice la scrittrice che al centro delle sue storie tiene i mutamenti del corpo. Questa volta sono corpi buffi, divertenti e un po’ surreali: ha (finalmente, dice lei) scritto un libro dedicato ai bambini
Le assaggiatrici, ha vinto (tra gli altri) il Premio Campiello, è stato tradotto in 32 lingue e sta per diventare un film diretto da Cristina Comencini. Rosella Postorino, scrittrice ed editor di Einaudi Stile Libero, avrebbe potuto riposare sugli allori, e invece si è rimessa in gioco con un romanzo per bambini, Tutti giù per aria, che insegna ad accogliere la diversità come ricchezza, poiché tutti i personaggi che Tina, la bambina protagonista, incontra hanno almeno una caratteristica fisica inconsueta.
Come è avvenuto il salto da
Il suo ultimo romanzo, giù per aria? Le assaggiatrici
a
Tutti
Volevo scrivere un libro per bambini da sempre, ma non mi concedevo il lusso di farlo. Nel quaderno di appunti del mio secondo romanzo,
(L’estate che perdemmo Dio, ndr), c’erano già i disegni alla base di Tutti giù per aria: il primo personaggio che ho immaginato era Gianna Baloon, la donna mongolfiera con un sedere gigantesco.
Qual è stata la molla decisiva?
Dopo Le assaggiatrici avevo bisogno di trovare una nuova verginità, e con questo racconto per bambini ho riprovato quella forma di incoscienza con cui avevo scritto il mio primo libro (La stanza
ndr). Il romanzo di esordio nessuno lo aspetta, è una cosa intima fra te e la tua scrittura, una sfida per capire se riuscirai a farcela. Quell’euforia sparisce con i romanzi successivi: l’ho ritrovata con Tutti giù per aria.
Chi sono i bambini cui ha dedicato il libro?
Io non ho figli, dunque la dedi