Corriere della Sera - Io Donna

La scrittura cura una mancanza

- Di sopra, a cura di Maria Grazia Ligato

“Allo stesso tempo è un veleno, perché ti mette a confronto con una parte oscura” dice la scrittrice che al centro delle sue storie tiene i mutamenti del corpo. Questa volta sono corpi buffi, divertenti e un po’ surreali: ha (finalmente, dice lei) scritto un libro dedicato ai bambini

Le assaggiatr­ici, ha vinto (tra gli altri) il Premio Campiello, è stato tradotto in 32 lingue e sta per diventare un film diretto da Cristina Comencini. Rosella Postorino, scrittrice ed editor di Einaudi Stile Libero, avrebbe potuto riposare sugli allori, e invece si è rimessa in gioco con un romanzo per bambini, Tutti giù per aria, che insegna ad accogliere la diversità come ricchezza, poiché tutti i personaggi che Tina, la bambina protagonis­ta, incontra hanno almeno una caratteris­tica fisica inconsueta.

Come è avvenuto il salto da

Il suo ultimo romanzo, giù per aria? Le assaggiatr­ici

a

Tutti

Volevo scrivere un libro per bambini da sempre, ma non mi concedevo il lusso di farlo. Nel quaderno di appunti del mio secondo romanzo,

(L’estate che perdemmo Dio, ndr), c’erano già i disegni alla base di Tutti giù per aria: il primo personaggi­o che ho immaginato era Gianna Baloon, la donna mongolfier­a con un sedere gigantesco.

Qual è stata la molla decisiva?

Dopo Le assaggiatr­ici avevo bisogno di trovare una nuova verginità, e con questo racconto per bambini ho riprovato quella forma di incoscienz­a con cui avevo scritto il mio primo libro (La stanza

ndr). Il romanzo di esordio nessuno lo aspetta, è una cosa intima fra te e la tua scrittura, una sfida per capire se riuscirai a farcela. Quell’euforia sparisce con i romanzi successivi: l’ho ritrovata con Tutti giù per aria.

Chi sono i bambini cui ha dedicato il libro?

Io non ho figli, dunque la dedi

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