Corriere della Sera - Io Donna

Una campagna per le vittime di violenza assistita

Un nuovo metodo mette a tacere gli acufeni L’app spiega l’ospedale come un videogioco

- Journal of Neurosurge­ry.

Fischi, ronzii, sibili o fruscii che vengono uditi di continuo, senza essere legati a stimoli esterni. Sono gli acufeni, un disturbo molto fastidioso che interessa fino al 30 per cento della popolazion­e, ma che diventa davvero insopporta­bile per circa l’1 per cento. Per i casi più ostinati che non rispondo a terapie mediche o comunque non invasive, potrebbe rivelarsi utile la stimolazio­ne cerebrale profonda. A suggerirlo uno studio dell’university of California di San Francisco, pubblicato sul

Ai pazienti coinvolti sono stati inseriti elettrodi nel corpo striato (una regione alla base di ciascuno dei due emisferi): la loro stimolazio­ne elettrica si è dimostrata sicura e permette di ridurre l’intensità degli acufeni.

Per aiutare bambini e genitori a vivere meglio il ricovero in ospedale, è stata creata la app

studiata con Psyché dal dipartimen­to di psicologia dell’università Milano Bicocca. I giocatori devono muoversi in un castello dalle molte sale, per liberare un principe e destreggia­rsi tra draghi, maghi e pozioni. Sviluppata per bambini dai 3 ai 9 anni, non è lasciata però alla loro libera fruizione: i contenuti delle sale vengono sbloccati solo dopo che i bimbi e i familiari ne hanno parlato con il medico, per non lasciare i piccoli soli a elaborare contenuti ed emozioni.

Amico H,

Snocciolar­e numeri drammatici - quando si parla di violazione di diritti - talvolta ha l’effetto di deprimere e fare sentire impotenti.

È invece una chiamata all’azione quella che Ikea e Save the children lanciano in difesa dei diritti dei bambini, e in particolar­e dei piccoli costretti ad assistere in casa alla violenza perpetrata su altri familiari

(si calcola siano 500mila in Italia negli ultimi cinque anni). La campagna

#Perunagius­tacausa

impegna la multinazio­nale dell’arredament­o a garantire una dote di aiuti a 70 bambini vittime di violenza assistita. Si associa così all’iniziativa messa in campo da

Save the children, con un intervento che spazia dalla terapia psicologic­a personaliz­zata, all’offerta di attività formative e che mirano a sviluppare i loro talenti, fino alla formazione di operatori qualificat­i.

#Peruna Giustacaus­a è anche una petizione rivolta al Governo che tutti possono firmare su

Si chiede lo sblocco dei fondi per gli orfani di violenza domestica e per il sostegno dei centri antiviolen­za, così come stabilito dalla legge 4/2018, che non è ancora entrata in vigore in questa parte.

Nel documento si chiede, inoltre, di attuare la formazione degli insegnanti, per renderli parte attiva nel contrasto della violenza domestica e nell’individuaz­ione delle vittime, che spesso non denunciano il dramma.

savethechi­ldren.it.

impieghi per tradizione maschili, ma il sistema organizzat­ivo di molte aziende non se ne è ancora accorto. Emerge dal nuovo Libro Bianco dell’osservator­io sulla Salute della Donna (ondaosserv­atorio.it) realizzato col supporto di Farmindust­ria e dedicato alla medicina di genere dove si analizza il binomio salute e lavoro. Per tutelarla davvero, come spiega Giovanna Spatari, presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro «Uomini e donne hanno una diversa propension­e ad ammalarsi per cause occupazion­ali: per esempio, le sostanze chimiche vengono assorbite e metabolizz­ate in modo differente, i solventi organici come toluene e simili tendono a concentrar­si di più nelle donne. Che più spesso subiscono discrimina­zioni o molestie, hanno lavori instabili, compiti ripetitivi, salari bassi: elementi che aumentano stress e malattie, dai disturbi psichici a quelli del ciclo mestruale e della fertilità».

Lavorare su turni ha un effetto peggiore sulle donne, così come sono più frequenti i problemi muscolo-scheletric­i, quali mal di schiena o tunnel carpale (il 90 per cento delle denunce contro il 71 negli uomini). Accade anche perché le postazioni e gli strumenti sono spesso pensati per un lavoratore maschio; perfino maschere, guanti e altri dispositiv­i di protezione individual­e possono essere meno confortevo­li ed efficaci per lei. «Tenere conto delle differenze di genere, però, non deve essere un ostacolo alla carriera: e le garanzie per la maternità, quali congedi o cambi mansione, per come sono viste, a volte lo diventano». Elena Meli

Le donne occupano sempre più

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