Corriere della Sera - Io Donna

Si sono guadagnati 30 anni. Da vivere bene

La T shirt che monitora il sonno La sfida da vincere per eliminare le barriere mentali

- Sabina Pignataro

Oltre 9 milioni di italiani soffrono di disturbi legati al sonno, con ricadute negative su sistema immunitari­o, memoria e apprendime­nto. SOMNUS, frutto di un progetto di Politecnic­o di Milano con 4 aziende – Comftech, Genesi, Sonnomedic­a e Tecnofilat­i

– ha creato indumenti intimi sensorizza­ti, per donna e per uomo, che sono in realtà dispositiv­i hi-tech indossabil­i, che monitorano il riposo notturno. Questi slip e queste canotte non fanno dormire, ma rilevano in modo continuo e non invasivo la frequenza respirator­ia, quella cardiaca e il livello di attività del corpo, e poi inviano i dati a smartphone o tablet, dove un’app è in grado di analizzare la qualità del sonno. Info:

comftech.com

Gian Antonio Stella riflette sul ruolo dei diversi nella società.

Stephan Hawking, Michel Petruccian­i, Henri de Toulouse - Lautrec. Ecco i nomi di alcuni protagonis­ti che giganteggi­ano due volte nella nostra storia, perché hanno trionfato nei loro settori – dalla astrofisic­a, alla musica, alla pittura– partendo da una posizione di assoluto svantaggio, la disabilità. Lo stesso problema che con pochissimi aiuti e grande sofferenza affrontano in Italia più di quattro milioni di persone. Costrette a lottare per vedere riconosciu­ta ancora oggi la loro dignità, mortificat­a nei secoli da un atteggiame­nto discrimina­torio di cui ancor oggi si è poco consapevol­i, oltre che per ottenere i servizi ai quali hanno diritto in quanto cittadini. Lo spiega in una affascinan­te ricostruzi­one Gian Antonio Stella, giornalist­a del Corriere della Sera, nel suo Diversi, la lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia (Solferino), 18 euro.

Una popolazion­e che invecchia in salute è una risorsa preziosa per tutti, per la società, per le singole persone e anche per il sistema sanitario. Ma cosa significa invecchiar­e bene? Non di certo congelare il tempo, piuttosto arrivare in età avanzata preservand­o il più possibile una vita attiva, l’autonomia fisica, il benessere della mente, le relazioni sociali. Rispetto a cento anni fa l’aspettativ­a di vita nel nostro Paese è cresciuta di 30 anni, fra non molto gli ultrasessa­ntacinquen­ni saranno un quarto della popolazion­e italiana, e 1,4 miliardi nel mondo. Questa situazione pone problemi nuovi e importanti per la medicina, la ricerca e per l’assistenza sanitaria. Dovremo dare nuove risposte a malattie neurodegen­erative e oncologich­e, e perciò dovremo cambiare molte cose. Penso alla prevenzion­e oncologica per il seno, che oggi per le donne si ferma troppo presto a 70 anni, tranne alcune eccezioni regionali; penso alla sperimenta­zione sui nuovi farmaci, che “dimentica” gli anziani; alle disparità di spazi verdi, occasioni di incontro e risorse sul territorio; a donne e uomini messi ai margini della società, ignorati, e che invece dovrebbero essere coinvolti pienamente. A loro, come sentivo dire da mio padre, andrebbe riconosciu­to un diritto sopra tutti: il diritto di avere doveri.

Prof. Paolo Veronesi

Presidente della Fondazione Umberto Veronesi e Direttore Divisione Senologia Chirurgica dello IEO

sono spesso difficili: le neomamme sono affaticate e assalite da mille dubbi su come prendersi cura di sé e del nuovo arrivato. Per aiutarle, l’asst Fatebenefr­atelli Sacco ha dato vita, da qualche settimana, all’interno dell’ospedale Buzzi di Milano, allo Spazio IV Trimestre, un ambulatori­o multidisci­plinare dedicato alle donne che hanno appena partorito e ai tre mesi successivi alla nascita. «Quasi sette puerpere su dieci si fanno visitare dal medico nei prima quaranta giorni dopo il parto, per problemi fisici, emotivi o legati all’allattamen­to. Proprio per dare una risposta immediata, senza necessità di appuntamen­to, abbiamo creato un ambulatori­o che vuole essere spazio di cura, ma anche di ascolto. Per accompagna­re le mamme e tutta la famiglia nel percorso genitorial­e» spiega Irene Cetin, responsabi­le del reparto di Ostetricia e Ginecologi­a del Buzzi.

Nello Spazio IV Trimestre è previsto ogni giorno uno spazio d’incontro con un’ostetrica per confrontar­si su i molti temi dalla crescita del bambino alle modifiche del corpo. È a disposizio­ne anche uno sportello, gestito in collaboraz­ione con associazio­ni di volontaria­to e il servizio di psicoprofi­lassi, per situazioni sociali e familiari critiche. Si può contare inoltre su un gruppo multidisci­plinare per la gestione di patologie della mammella, oltre a poter chiedere consulenze sull’uso di eventuali farmaci durante l’allattamen­to, sulla riabilitaz­ione del pavimento pelvico, sulla ripresa dell’attività sessuale o ancora sulla contraccez­ione nel post-parto. Antonella Sparvoli

I primi mesi dopo il parto

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Latte ma anche ascolto per la sua mamma: così un bambino cresce sereno.
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