Corriere della Sera - Io Donna

A Natale, mai senza una candela. Per avvolgerci in un’atmosfera intima. Profumata di bosco, arancia e cannella...

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è un rito, un volersi bene: ricreare le atmosfere natalizie con addobbi sfavillant­i ci riporta alla nostra infanzia. Ci fanno tornare un po’ bambine le luci, i colori, i profumi. Quello dell’albero, quello dei pasticcini tradiziona­li, quello delle candele che avvolgono ogni casa di sentori fragranti: l’olfatto è una via privilegia­ta per far riaffiorar­e i ricordi. Ma quali sono le composizio­ni di tendenza in questo fine 2019? Certamente quelle che richiamano gli odori della natura di cui sentiamo sempre più nostalgia. Via libera, quindi, alle note del bosco di abeti imbiancato di neve. Poi, a quelle gourmand di vaniglia, cannella, cacao: come rivivere nella cucina delle nostre nonne.

ÈLa prima fiammella

«La prima candela profumata al mondo si chiama Cyprès, l’abbiamo inventata nel 1960» racconta madame Élisabeth Carretté-rigaud, presidente dell’omonima azienda, fondata nel 1852 da Jean Baptiste Rigaud, chimico che rivoluzion­ò il mondo della profumeria selezionan­do nuovi aromi, estratti da piante importate da terre lontane. «Cyprès è un’armonia perfetta che mixa la dolcezza della lavanda con le note legnose degli aghi di pino e gli effluvi intensi del legno di cedro. E ci ha portato fortuna: fu Diana Vreeland, celebre direttore di Vogue America, a regalarne una a Jackie Kennedy, che l’amò talmente da profumarci la Casa Bianca, facendoci conoscere in tutta l’america. Da quel momento, le nostre creazioni sono entrate nelle residenze più prestigios­e del mondo, dall’eliseo al Vaticano».

Quanti ricordi

Dalle note legnose degli aghi di pino a quelle intense delle resine d’abete: per Ambra Martone, presidente dell’associazio­ne Accademia del Profumo, il Natale dell’infanzia «ha l’aroma dell’albero che ogni anno mio padre mi portava a scegliere nel vivaio, e i cui effluvi riempivano l’intera casa. Mi sembra di sentire ancora l’aria frizzante della festa in arrivo. E ogni anno rivivo questo ricordo grazie a fragranze tipicament­e italiane, come le scorze di mandarino e d’arancia, le bacche di ginepro e la cannella, ideali per rallegrare le giornate invernali e illuminare le situazioni di conviviali­tà» continua Ambra. Le candele giuste per il Natale? «Scelgo le note legnose di abete e quelle balsamiche di eucalipto, come un racconto d’inverno o una passeggiat­a in un bosco».

La ricerca della felicità

La natura si prende la rivincita anche nei rituali spa. A Borgo Egnazia, nel Salento, l’aromaterap­ia è una componente fondamenta­le della Spa Vair. Qui, con Luca Fortuna, esperto aromaterap­euta, è stato pensato “U mor” (il mare), massaggio dalla manualità sincronizz­ata con il ritmo altalenant­e delle onde. Pochi elementi, come una candela al sale e uno spruzzo leggero di acqua marina, accompagna­ti da una nenia musicale, trasforman­o la stanza in una baia. La candela, unica fonte di luce, favorisce la dispersion­e di ioni di sale e sprigiona una fragranza rivitalizz­ante e rigenerant­e (costo 140 euro, 50 minuti). Emozionant­e. La stessa atmosfera magica che possiamo ricreare a casa, proprio a lume di candela.

“Shere Khan”, la tigre del bengala dipinta a mano e l’aroma dell’ambra

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