Corriere della Sera - Io Donna
Capucci: “Disegno ispirato dalla natura”
Da sempre affascinato dal balletto ora, f inalmente, lo stilista ha accettato di creare costumi per Les Etoiles
«A 18 anni mi proposero di disegnare costumi per una rivista in scena a Buenos Aires. Lo spettacolo saltò e non se ne fece più nulla». Roberto Capucci è stato sfiorato più volte dalla danza: con 500 metri di taffetas bianco, argento e ghiaccio realizzò i costumi per le dodici vestali che accompagnavano Carla Fracci e Ghorghe Iancu in un omaggio a Maria Callas, all’arena di Verona nel 1986. Poi aveva sempre rifiutato, per quanto la danza continuasse a vorticare nella sua mente. «In Italia ci sono ottimi costumisti, il mio è un altro mestiere – afferma lo stilista –. Ma l’idea del balletto mi ha sempre affascinato, tanto da disegnare senza avere un progetto di spettacolo a cui lavorare. Per la mia danza immaginaria ho realizzato 380 bozzetti, da cui sono nate due mostre: “Capucci dionisiaco”, a Palazzo Pitti a Firenze, e “Roberto Capucci, abiti per spettacolo”, alla Fondazione Eduardo De Filippo presso Palazzo Scarpetta, a Napoli». La natura è la sua prima fonte d’ispirazione: «Mi avvicino alla danza in modo istintivo e naturale, osservando la figura del danzatore – racconta. I ballerini hanno corpi eccezionali e caratteri miti». Per il danzatore coreano che interpreta l’idolo d’oro nel gala Les Étoiles ha immaginato un costume decorato con foglie auree e un casco a punta, di foggia birmana, mentre per il ballerino spagnolo ha disegnato un pantalone in velluto amaranto e ricami d’oro, tagliato a corolla, in cui sembra insinuarsi la natura. Confessa: «Con il balletto la fantasia esplode».