Corriere della Sera - Io Donna
Come eravamo...
La Gomera - L’isola dei fischi
Firmato dal fotografo Stefano De Luigi, quattro volte vincitore del World Press Photo, Televisiva è un interessante progetto che con 32 scatti in bianco e nero ci riporta alla tv degli anni Novanta. Quella del Grande fratello, Domenica In, Non è la Rai, dei primi reality, invitandoci a una riflessione sincera (e spesso amara) su quell’epoca e sull’immagine del Paese che il piccolo schermo rimandava. Oltre alle foto delle trasmissioni, immagini di backstage e una galleria dei volti più noti di quegli anni.
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DI CORNELIU PORUMBOIU, CON VLAD IVANOV, CATRINEL MARLON, RODICA LAZAR, ANTONIO BUÍL
Cristi è un poliziotto corrotto della narcotici di Bucarest. Lo vediamo arrivare su un’isola delle Canarie come se fosse in vacanza, ma lo scopo è un altro: imparare una lingua locale misteriosa e arcaica, il “silbo gomero”, utile mezzo di comunicazione senza fili, perfetto per operazioni criminali. Attraverso una serie di flashback ricostruiamo la storia di Cristi e quella del suo mondo, Far West urbano dove tutti mentono, degli sbirri non ci si può fidare (tant’è che vengono sorvegliati anche in camera da letto), doppio e triplo gioco sono talenti indispensabili. Incontriamo anche Gilda - nomen omen - vamp legata alla banda che tiene Cristi in pugno e protagonista di un primo incontro - naturalmente fatale - con il poliziotto già invischiato in una rete inestricabile di bugie, soldi sporchi, vere e false piste. Colpevolmente ignorato all’ultimo festival di Cannes dove era in concorso, La Gomera è un noir perfetto per il tempo presente (ci sono tutti i marcatori del genere, ma rimescolati in cocktail cubista), e Porumboiu è più preoccupato di sottolineare l’assurdo che regola le nostre relazioni che fare i conti con il presente (l’impossibilità di sfuggire alla sorveglianza, la melma della corruzione) o il passato (la dittatura e la sua ineludibile eredità). Mescola thriller poliziesco, satira sociale e commedia, frulla Bellini e Iggy Pop e non sbaglia mai un colpo. ✦
Vlad Ivanov e Catrinel Marlon in una scena del film di Corneliu Porumboiu.
Se c’è un imperdibile, è questo...
La fine del mondo in epoca atomica: nella sala da guerra del Pentagono o a cavalcioni d’una bomba. Doveva essere un film serio, protagonisti un folle generale statunitense che, in piena guerra fredda, decide di bombardare la Russia e il presidente degli Stati Uniti che cerca di impedirglielo: pazzie, paranoie, errori nel sistema di comunicazione e dispositivi segreti di reazione preventiva portano verso l’apocalisse. Ma nella strada che porta alla morte, troppa vodka, troppa Cocacola, troppi missili fallici. E troppi, troppi Peter Sellers (foto). Kubrick ce la mette tutta per ritardare l’esplosione, ma alla fine scoppia a ridere (e pare che nel film lo si possa sentire). È uno degli atti di nascita del cinema demenziale. Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, immortale capolavoro del 1964 di Stanley Kubrick torna al cinema il 3 e 4 febbraio distribuito dalla Cineteca di Bologna.
DISTRIBUZIONE.ILCINEMARITROVATO.IT ✦✦ ✦✦✦ ✦✦✦✦