Corriere della Sera - Io Donna

“Amo il rap, ma sul podio dirigo Brahms”

- Di Maria Laura Giovagnini foto di Brescia e Amisano

Bello più di un attore, bravo. E giovane: compirà 30 anni il 15 marzo. Amante del rap e cultore dello sport, Lorenzo Viotti origine italiana, nato a Losanna, cresciuto in Francia e formatosi in Austria - è lontanissi­mo dal cliché del direttore d’orchestra. «Non consideria­mo mai che anche gli altri hanno cominciato alla mia età, li vediamo sempre “maturi”» minimizza lui, che il 4 febbraio dirigerà alla Scala un concerto per la Fondazione Rava (vedi riquadro nella pag. a f ianco) e fino al 16 sarà impegnato nel teatro milanese con Roméo et Juliette di Charles Gounod. Poi ammette: «Comunque, non sarebbe possibile imitare lo stile di tre o quattro decenni fa, né essere “tiranni”: fortunatam­ente, gli orchestral­i hanno molti più diritti oggi. E sono più preparati». È diventato famoso nel 2015, venticinqu­enne, con un premio

Lontano da ogni cliché (per i suoi gusti musicali e la passione per lo sport), il direttore d’orchestra di origine italiana - in questi giorni di scena al Teatro alla Scala - qui si racconta: dalle lezioni della vita (come la morte del padre) al rapporto con l’orchestra, dall’amore per le sfide al bilancio dei suoi (quasi) 30 anni

a Salisburgo. Come si riesce a essere autorevoli a quell’età? Non me lo sono mai chiesto. Se inizi a pensare: «Come

Su che cosa basa la relazione con loro?

Sulla fiducia, ecco il segreto. Ed è fondamenta­le dire no. Alla Scala, per esempio. Dire no alla Scala?

Sono stato contattato la prima volta a 25, 26 anni. E ho rifiutato: era troppo presto, non ero pronto. Né come uomo né come artista, due aspetti che sono legati: non puoi essere un pessimo essere umano e un buon direttore. Se sei altruista nel quotidiano, lo sei sul podio. La generosità, l’autenticit­à sono stati gli insegnamen­ti più preziosi di mio padre (il direttore Marcello Viotti, morto appena cinquanten­ne per un ictus durante le prove, ndr). L’artista è l’uomo. Chissà se è proprio così, il narcisismo è una brutta bestia...

Oh certo, bruttissim­a: io-io-io-io. Ma sotto sotto il narcisismo è insicurezz­a. Non mi sono mai sentito stressato in nessun posto perché, se accetto, è segno che mi valuto in grado. Come fa a essere tanto saggio?

 ??  ?? Lorenzo Viotti, 30 anni il 15 marzo, è figlio del direttore d’orchestra Marcello, scomparso nel 2005, e di una violinista. Ha un fratello e due sorelle, tutti musicisti.
Lorenzo Viotti, 30 anni il 15 marzo, è figlio del direttore d’orchestra Marcello, scomparso nel 2005, e di una violinista. Ha un fratello e due sorelle, tutti musicisti.

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