La bambina del Sol Levante

Una storia d ’amore del passato e una donna moderna in cerca delle sue radici nel romanzo di un’esordiente che da una vicenda di famiglia ha tratto un quadro intenso del Giappone. E nella scrittura ha trovato la via per affrontare una malattia difficile «Sono cresciuta ascoltando la storia di mio padre che da giovane si era arruolato in Marina e, mentre era di stanza in Giappone, aveva incontrato una bella ragazza del luogo, era scoccata la scintilla e lei l’aveva presentato alla famiglia, invitandolo per un tè». Ana Johns racconta di essersi ispirata a questo amore senza lieto fine per costruire il suo romanzo d’esordio La ragazza dal kimono bianco, appena pubblicato in Italia e tradotto in 18 Paesi.

La protagonista del libro, la diciassettenne Naoko, nel 1957 si innamora di Jimmy, un marinaio dagli occhi azzurri al quale lei ha dato un nome giapponese, Hajime. I due si amano e quando Naoko rimane incinta decidono di sposarsi, malgrado l’ostilità della famiglia di lei verso uno straniero. Molti anni dopo, la giornalista Tori, impegnata a curare il padre Jimmy, ammalato di tumore, trova una lettera in un cui il genitore svela il dolore della perdita di Naoko e l’esistenza di una bambina. Tori non resisterà all’impulso di scoprire la verità. Per regalarci una storia intensa e credibile, Johns si è documentata con zelo, ha ascoltato le voci dei veterani americani e degli hafu - figli di giapponesi e stranieri - in seguito adottati. Questo è il suo primo romanzo. Come è arrivata a scriverlo? Per vari anni sono stata direttore creativo di un’agenzia di pubblicità. Ho sempre amato scrivere, ma non ho mai pensato a un romanzo finché nel 2008 una diagnosi di sclerosi multipla, che mi

Ana Jons, nata a Detroit. Il suo romanzo d’esordio, tradotto in 18 Paesi, è basato su eventi realmente accaduti, anche alla sua famiglia.