Corriere della Sera - Io Donna

Icona del cinema d’oltralpe (e non solo)

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Hanno scritto che sarebbe tornata a quel mestiere quando era incinta, avendo già alle spalle 17 film e persino la Palma d’oro a Cannes per

Ed è vero! Avevo due pellicole in ballo ma, per questioni di assicurazi­one, ho rinunciato. Ero annoiata, frustrata dal dover star ferma per nove mesi... Mi è venuto in mente di riandare alle origini, a qualcosa di “normale”. Non si mai pentita di aver piantato gli studi?

No. Questo mestiere ti offre l’opportunit­à di apprendere di continuo, di viaggiare. E non ha la sensazione d’essere cresciuta troppo in fretta?

(ride) Mia madre mi ripete: vivi di corsa, cammini di corsa, bevi di corsa... Ma no, doveva essere così. Nel 2013 la lunga scena di sesso tra lei e Léa Seydoux fece scalpore. Cosa suscita davvero scandalo adesso, in epoca di “fluidità di genere”?

Non sarei così sicura che l’omosessual­ità non dia più scandalo: forse in città, e la provincia? Più si va avanti, più la gente, spaventata dai tempi, invece di accettare la differenza si arrocca: i gay sono nemici, i neri sono i nemici, gli stranieri sono i nemici... Quanto investe in amore?

Quando amo, amo fino in fondo, non sono ragionevol­e e niente mi spaventa. Però ormai ho capito che non troverò la persona giusta finché non sarò io prendermi cura di me stessa nel modo giusto. Peraltro, non sono spaventata dalla solitudine come un tempo: la mia esistenza è piena di avventura grazie a Ismaël, grazie al la

La vita di Adele.

Dall ’amore saffico di La vita di Adele alle love story turbolente di Le fidèle e Sybil, la Exarchopou­los ha sempre prediletto i ruoli sofferti. Ma adesso si cambia con Mandibules, che (quasi sicurament­e) gareggerà a Cannes

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