Corriere della Sera - Io Donna

La legge c’è, ma è ancora inapplicab­ile. Ecco perché

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La legge che prevede tutele processual­i e agevolazio­ni economiche per ottenere i risarcimen­ti in sede civile a favore degli orfani di crimini domestici e di chi ne esercita la tutela, c’è già. È la numero 4 dell’11 gennaio 2018. Istituisce una dotazione per gli orfani che può essere richiesta dai maggiorenn­i o dalle famiglie che li hanno accolti: misure che garantisca­no il diritto allo studio, l’avviamento al lavoro, l’assistenza medico psicologic­a gratuita e destina a questo scopo una cifra specifica: 12 milioni esclusivam­ente per gli orfani, approvati nella legge di Bilancio 2020. «Oggi finalmente il procedimen­to si è semplifica­to, parte tutto dalla procura che segue il caso principale. Il problema è che non sono stati ancora approvati i decreti attuativi che riguardano anche il modo in cui spendere le cifre a disposizio­ne» spiega l’avvocata Anna Maria Busia, che ha contribuit­o a scrivere la legge dopo aver assistito Vanessa Mele (vedi sopra), una delle vittime che ha impiegato 19 anni per poter completare la pratica risarcitor­ia e civile. «Mancano ancora la task force che si attiva quando figli minori sono coinvolti nell’uccisione della madre e un censimento delle vittime». Stanziamen­ti a favore degli orfani possono essere previsti anche dalle Regioni, ma solo il Lazio li ha approvati: 10mila euro per il primo anno e 5mila per i successivi, fino ai 29 anni.

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