Corriere della Sera - Io Donna
Quello che le donne raccontano
Che cosa può insegnarci oggi l’esperienza di chi vive da solo
Quanto si sente solo in questi giorni chi già normalmente vive un’esistenza solitaria? Mi scrive Adriana: «Stare in casa? Non vedere nessuno? Purtroppo queste sono le cose che normalmente fa una single triste e solitaria come me. Questo isolamento imposto lo vivo senza angoscia aggiuntiva perché ci sono abituata: da anni ho una vita sociale pari a zero, a parte i contatti al lavoro, dove comunque non sono mai previsti baci e abbracci. Non c’è una grande differenza nella mia routine rispetto ai tempi pre-covid19. “State a casa e non uscite” non mi fa paura, il virus sí, e molto. Non oso immaginare come si possa sentire invece chi ha una vita sociale normale, chi abitualmente incontra amici fuori dal lavoro, chi trascorre i weekend in compagnia, chi è abituato a cenare a un tavolo con altra gente e chi addirittura ha il lusso di essere baciato e abbracciato quotidianamente o spesso».
Eppure non è vero che i single solitari non subiscano a loro modo il contraccolpo della quarantena. A mancare in queste condizioni forzate e eccezionali non sono solo i contatti sociali ma anche i mille diversivi/riempitivi che le persone sole adoperano per distrarsi. Uscire, andare al parco, fare dello sport, vedere una mostra, un film, un concerto sono tutte attività che, anche quando sono fatte da soli, implicano un contatto col mondo esterno. L’umanità che ci circonda, anche quando si limita a sfiorarci, è una fonte di energia essenziale, un’ispirazione, una possibilità, un aggancio con la realtà necessario, anche quando può indurre a un doloroso paragone con la propria esistenza.
Piuttosto viene da chiedersi come saremo quando questo isolamento forzato finirà. Persisterà nei nostri comportamenti quella diffidenza che oggi è figlia di una sacrosanta prudenza? Recupereremo in fretta una distanza più umana? Faremo tesoro dell’importanza che oggi stiamo dando ai contatti, parlo proprio di quelli fisici? Oppure la paura avrà la meglio sulla nostra propensione a stare insieme? Forse è troppo presto per chiederselo. Adesso l’emergenza è ancora un’altra: fermare il contagio. Ma la prima prova da superare per tutti è una sola: restare umani. Malgrado tutto.