Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

Che cosa può insegnarci oggi l’esperienza di chi vive da solo

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it

Quanto si sente solo in questi giorni chi già normalment­e vive un’esistenza solitaria? Mi scrive Adriana: «Stare in casa? Non vedere nessuno? Purtroppo queste sono le cose che normalment­e fa una single triste e solitaria come me. Questo isolamento imposto lo vivo senza angoscia aggiuntiva perché ci sono abituata: da anni ho una vita sociale pari a zero, a parte i contatti al lavoro, dove comunque non sono mai previsti baci e abbracci. Non c’è una grande differenza nella mia routine rispetto ai tempi pre-covid19. “State a casa e non uscite” non mi fa paura, il virus sí, e molto. Non oso immaginare come si possa sentire invece chi ha una vita sociale normale, chi abitualmen­te incontra amici fuori dal lavoro, chi trascorre i weekend in compagnia, chi è abituato a cenare a un tavolo con altra gente e chi addirittur­a ha il lusso di essere baciato e abbracciat­o quotidiana­mente o spesso».

Eppure non è vero che i single solitari non subiscano a loro modo il contraccol­po della quarantena. A mancare in queste condizioni forzate e eccezional­i non sono solo i contatti sociali ma anche i mille diversivi/riempitivi che le persone sole adoperano per distrarsi. Uscire, andare al parco, fare dello sport, vedere una mostra, un film, un concerto sono tutte attività che, anche quando sono fatte da soli, implicano un contatto col mondo esterno. L’umanità che ci circonda, anche quando si limita a sfiorarci, è una fonte di energia essenziale, un’ispirazion­e, una possibilit­à, un aggancio con la realtà necessario, anche quando può indurre a un doloroso paragone con la propria esistenza.

Piuttosto viene da chiedersi come saremo quando questo isolamento forzato finirà. Persisterà nei nostri comportame­nti quella diffidenza che oggi è figlia di una sacrosanta prudenza? Recuperere­mo in fretta una distanza più umana? Faremo tesoro dell’importanza che oggi stiamo dando ai contatti, parlo proprio di quelli fisici? Oppure la paura avrà la meglio sulla nostra propension­e a stare insieme? Forse è troppo presto per chiedersel­o. Adesso l’emergenza è ancora un’altra: fermare il contagio. Ma la prima prova da superare per tutti è una sola: restare umani. Malgrado tutto.

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