Corriere della Sera - Io Donna
Quando il riciclo è glam
Uva che diventa pelle veg, capi tinti con il caffè, una nuova vita per le fibre rigenerate: nella collezione green del colosso svedese H&M, l’innovazione crea una nuova consapevolezza fashion. Parola all’esperto
A sinistra, Pascal Brun, Global Sustainability Manager H&M. A destra, top in poliestere riciclato. «Hai mai pensato che, per essere sostenibile, l’abito deve avere anche una durata “emozionale”? Un capo può essere creato con tecniche e materiali virtuosi... Ma se il suo design non ti invoglia a indossarlo per lungo tempo, ci metterà poco a restare confinato nell’armadio. E questo è alla base della in-sostenibilità». Pascal Brun, che per H&M ricopre il ruolo di Global Sustainability Manager, sull’ecologia ha tanto da raccontare. Soprattutto oggi: è atteso per il 26 marzo il lancio della nuova collezione “Conscious Exclusive”, che dal 2012 porta in campo tutto il meglio della ricerca in cui il colosso svedese è inarrestabile. «Siamo dei leader, e come tali sappiamo che allo stato attuale la moda non ha abbastanza risorse per continuare a questo ritmo. Ma siamo anche consci che per vedere un cambiamento globale bisogna lavorare vicini: fra marchi, governi e Ong. Già adesso, nel 2020, siamo orgogliosi di poter dire che il nostro cotone è interamente organico, riciclato o approvvigionato tramite la Better Cotton Initiative. L’obiettivo più ambizioso? Usare unicamente materiali sostenibili entro il 2030».
In questa collezione “Conscious Exclusive” di virtù se ne trovano tante: ispirandosi ai viaggi del famoso Train Bleu, che negli anni Venti trasportava passeggeri da Calais alla Costa Azzurra, i look conquistano la malizia di una fresca semplicità tutta francese. Tra colori e stampe, si guarda a intellettuali d’allora come Jean Cocteau e Pablo Picasso, nella cornice della splendida Villa Santo Sospir di Cap Ferrat. Abiti a balze, stampe d’artista. A eccellere sono materiali che, ovviamente, suscitano in Pascal un moto di orgoglio: «Circulose® è un tessuto creato con materie riciclate da Newcell, azienda che il nostro gruppo supporta fin dall’inizio.
È unica e rivoluzionaria, trasforma capi contenenti cellulosa (come cotone e viscosa) in materia naturale, riciclabile e biodegradabile. Vorrei sottolineare come, al momento, il 57 per cento dei materiali che compriamo sia da fonti sostenibili, per creare abiti presenti in collezione tutto l’anno con la nostra etichetta verde targata “Conscious”». Uno spirito che, assicura Brun, pervade l’azienda in ogni ambito. Se entro il 2025 questa sfida li porterà a garantire packaging in plastica riutilizzabili, riciclabili o compostabili, sono tanti gli esperimenti nel reparto tintura: come quello che, raccogliendo fondi di caffè negli uffici H&M, permette di ottenere calde sfumature cremose. E per
A destra, abito in nylon rigenerato Econyl® e tulle Renu™ e long dress stampato in seta bio. sandali e borse? Sempre più spazio è lasciato a Vegea™, alternativa vegana alla pelle. «La stiamo usando per la prima volta, è realizzata con scarti dell’uva dalla produzione del vino. Nel 2018 ha vinto i Global Change Awards, con cui abbiamo attivato una grande collaborazione: ci permettono di scoprire realtà innovative». E poi c’è il Renu™, poliestere riciclato di alta qualità, usato quanto altri scarti tessili provenienti da vecchie linee: «In questa “Conscious Exclusive” le perline dei sandali provengono dalla precedente collezione: un principio che vogliamo incrementare. Se tutti insieme lavoreremo in questa direzione, il mondo ci ringrazierà».