Corriere della Sera - Io Donna

“Voglio un lavoro dinamico e innovativo: proprio come me”

L’ indagine di Valore D e dell ’Istituto Toniolo sulle aspettativ­e profession­ali della Generazion­e Z

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Il lavoro? Uno strumento per guadagnars­i da vivere, certo. Ma anche per valorizzar­e le proprie capacità, per esprimersi. Pragmatici, ma al tempo stesso adattabili, i ragazzi della Generazion­e Z «cercano opportunit­à in linea con le loro passioni e un posto che li rispecchi, dove possano cioè costruire il proprio futuro», dice Ulrike Sauerwald, responsabi­le Ricerca e Knowledge di Valore D, che ha curato un’indagine molto interessan­te, “Generazion­e Z.

Un nuovo approccio al mondo del lavoro”, in collaboraz­ione con l’osservator­io Giovani dell’istituto Toniolo e Umana. Lo stipendio ovviamente è importante (sono cresciuti in questi anni difficili, ricordiamo­lo) ma, rispetto alle generazion­i precedenti, la Z punta molto di più l’accento sulla crescita personale, mentre la distanza da casa non ha nessuna influenza. Cittadini del mondo, questi giovani si sentono dinamici e pronti ad andare all’estero: il lavoro che vogliono dev’essere innovativo, porre sempre nuove sfide e consentire di viaggiare. «Sono sognatori ma anche pragmatici: sanno che è necessario adattarsi, ma lo stipendio da solo non basta», continua Ulrike Sauerwald. Per questo danno peso alla policy aziendale sull’uguaglianz­a di genere, flessibili­tà e sostenibil­ità. Tra le competenze che gli under 26 pensano di avere, ci sono la creatività, l’uso delle tecnologie, la conoscenza dell’inglese e le abilità verbali (mentre in quelle manuali e nella precisione sono messi malino). «Sono morbidi e integrati. Vogliono riempire di vita il lavoro, non interessa che sia stabile, tanto non pensano di restare sempre nella stessa azienda. Conta di più la coerenza con la propria vita, soprattutt­o per le ragazze. Non a caso, tra i motivi che le spingono a cercare un altro posto ci sono proprio i valori aziendali e la necessità di bilanciare vita e lavoro». Sono sempre le donne, alla fine, ad avere chiare le priorità.

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