Corriere della Sera - Io Donna

Quello che le donne raccontano

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it

(chiusura di frontiere e restrizion­i, cose regolarmen­te avvenute), mi faceva dire che forse stavamo esagerando rispetto ad altri Paesi. I dati ufficiali, mentre scrivevo, registrava­no una mortalità ancora circoscrit­ta: meno di cinque vittime su un centinaio di contagiati. A numero in edicola, eravamo a 2.706 contagiati e 276 deceduti. Una progressio­ne che forse neanche gli addetti ai lavori potevano prevedere. Il che non mi giustifica: in situazioni mai verificate­si prima come questa, è facile tirare conclusion­i smentibili e, siccome stiamo parlando di vite umane, è sempre meglio astenersen­e.

Fatta la dovuta ammenda, di quello che avevo scritto, tengo solo un concetto che prende più respiro ora che, mentre scrivo, molti Paesi stanno mettendosi in quarantena esattament­e come l’italia. Avevo detto che il nostro era un Paese-chioccia, un’espression­e che indica un atteggiame­nto iperprotet­tivo e che presuppone dall’altra parte un popolo-bambino. La penso ancora così in riferiment­o a circostanz­e normali, ma credo invece che, in momenti come questo, l’amorevolez­za, la cura, la compassion­e con cui il nostro Paese sta cercando di non lasciare nessuno indietro sia degna di rispetto comunque andrà a finire. Per contro l’atteggiame­nto più “muscolare” di governanti, come Trump negli Usa e Johnson in Uk, per fortuna rientrato, ha dimostrato che in situazioni eccezional­i, alla fine, la prima risorsa da non perdere è l’umanità.

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