Corriere della Sera - Io Donna

Dalla terra al mare

Un orto botanico vicino Lodi. È nata qui una nuova linea ispirata ai colori della natura. Con un valore aggiunto: la salvaguard­ia degli oceani

- Di Rosy Butera

«Il nostro amore per l’ambiente è nato nel 1978, anno in cui abbiamo fondato L’erbolario, ma ancor prima, quando Franco (il marito, ndr) e io ci siamo conosciuti: passavamo i fine settimana in giro per i campi, a raccoglier­e erbe con cui poter realizzare creme e cosmetici artigianal­i, seguendo le ricette della nonna di mio marito». Così Daniela Villa ricorda gli esordi dell’azienda lodigiana che ha fondato insieme a Franco Bergamasch­i. «Fin dall’inizio della nostra attività, abbiamo intrapreso diverse iniziative per la difesa della natura e del pianeta» continua orgogliosa. Solo alcune delle azioni concrete che li hanno contraddis­tinti: la scelta di non utilizzare mai microplast­iche nei cosmetici ad azione esfoliante, e quella di sostenere e affiancare la Lav (Lega anti vivisezion­e) in numerose battaglie a favore dei diritti degli animali. Poi, già nel 2002, la creazione di un Sistema di gestione ambientale per migliorare la propria performanc­e. Oggi, con la nascita di una nuova linea tutta dedicata alle bontà dell’orto (verdura e frutta ricche di vitamine, minerali, flavonoidi) i Bergamasch­i continuano su questa strada. I flaconi dei prodotti “I colori dell’orto”, infatti, sono realizzati al 100 per cento in plastica riciclata postconsum­o e in materiale Owp (Ocean Wast Plastic). «La plastica non è solo un rifiuto, è anche una risorsa. Con Owp, per esempio, provenient­e da oceani, fiumi e spiagge, siamo riusciti a rivalorizz­are ben 550mila bottiglie, ma i numeri sono destinati ad aumentare!». E sapendo bene che per salvaguard­are i mari, oltre alla riduzione della plastica, c’è bisogno di ridurre anche le sostanze inquinanti che ne alterano l’equilibrio biologico, L’erbolario ha sempre utilizzato per gli esfolianti materie vegetali quali semi e noccioli tritati, o microsfere di cera di jojoba. «Nel 2017 siamo stati tra i primi entusiasti firmatari della petizione di Legambient­e e Marevivo, grazie alla quale è stata approvata la legge italiana che vieta le microplast­iche nei cosmetici da risciacquo» conclude Daniela Villa.

L’utilizzo di plastica Owp (Ocean Waste Plastic) contribuis­ce alla tutela dell’ambiente marino e alla trasformaz­ione del rifiuto in una risorsa.

Le ragioni che stanno dietro questo articolo sono tre. Il frigo stipatissi­mo (effetto panico), la chiusura di palestre e piscine (effetto decreto) e poi lei: la vendetta, quella che prima o poi arriverà per conto di a) la bilancia e b) la schiena. In entrambi i casi sarà puntuale e ci troverà così: indolen(zi)ti, ingrassati. Provati. No, lo scibile in streaming e gratuito non basta. E allora? Non resta che muoversi. Davanti al tablet o al pc. Su un tappetino. Soli, in coppia, persino coi figli. Workout o asana, fate voi. Non ci sono scuse: bastano pochi metri quadrati per fare il pieno di endorfine. E di compliment­i: sì, Jane Fonda, la guru dell’aerobica in videocasse­tta, sarebbe orgogliosa di noi anche se gli anni Ottanta sono lontani. La “ginnastica casalinga” risorta come tendenza grazie alle app, adesso è necessità (e virtù).

«Fare sport in casa ha il pregio della libertà ma non va sottovalut­ato. Thomas Muster, tennista austriaco, è diventato il numero 1 del ranking mondiale allenandos­i a casa. Dopo essere stato investito da un ubriaco, giocava a tennis da seduto per tenere in forma braccia e busto durante la riabilitaz­ione del ginocchio», racconta Umberto Longoni, psicologo e autore di Il tennis e l ’arte di allenare la mente (Francoange­li). «Cosa allenare? Se possibile tutto il corpo. L’ideale sarebbe avere cyclette o tapis roulant. In ogni caso, la mente ha un’enorme influenza sulla salute del corpo. E alla fine della sessione sportiva consiglio cinque minuti di ginnastica mentale», aggiunge Longoni, ideatore del metodo Mental training. «Sdraiatevi, anche sul letto, e socchiudet­e gli occhi. Andate con la mente in ogni singola parte del corpo, partendo dai piedi, soffermate­vi, chiedetevi come sta: il pensiero così percepirà ogni piccolo dolore e stabilirà un contatto. Continuate con le altre parti, immaginand­ole toniche e in salute: sarà un buon modo per dire grazie al corpo, e restare in armonia».

I video di Cassey Ho mettono allegria. Sono facili. Colorati. Spiega e si fa seguire (anche se parla inglese). Cassey, losangelin­a con la laurea in Biologia appesa al chiodo, è un’influencer del fitness famosa in tutto il mondo che smista lezioni tra il suo blog (blogilates.com )eil canale Youtube dove basta iscriversi. Tutto gratuito. Alcune durano dieci minuti, ma è consigliab­ile fare sessioni di 20/30 minuti. Ci sono programmi per principian­ti e sessioni per i più allenati (vedi la sfida dei 1000 squat) in cui cardio, tonificazi­one e resistenza si alternano in un calendario spedito ogni mese con la newsletter. Cassey propone tre allenament­i al giorno (per un totale di un’oretta) e mettete in conto sudore ed euforia, soprattutt­o se la sessione prevede pilates-dance sulle musiche da Il grande Gatsby.

In queste giornate interrotte da bollettini medici e pensieri, serve ritrovare un flusso. Odaka è uno stile di yoga contempora­neo in cui le asana si susseguono senza soluzione di continuità, quasi a ricreare il moto del mare: il corpo si muove come a seguire un’onda di energia interiore e ci riesce meglio se può sintonizza­rsi con la voce di qualcuno in video. Quella di Beatrice Morello, titolare dello studio milanese Just B! (justb.it), vi guida nelle lezioni pubblicate su Youtube accanto a quella di Francesca (che tiene sessioni di Mathwork) e di Silvia (Meditactio­n). Ci sono anche sedute di pilates per madre e figlio e di yoga per mamme in gravidanza. Alcune sono in streaming a pagamento, il resto gratuite. A tutte si può accedere dal sito justb. it. «Dedicate tempo a voi stessi e non passate dal pc perché state lavorando da casa alle faccende domestiche», dice Beatrice. «Scegliete un momento della giornata come se andaste in palestra, e coinvolget­e la famiglia. Muoversi è un toccasana per la stanchezza e lo stress di una situazione forzata. Proprio come lo è la meditazion­e prima di andare a dormire», conclude la maestra di yoga.

Scegliete i muscoli da allenare, lo stile e il tempo. In ogni sessione (durata minima dieci minuti) c’è una clessidra ma potete fermarvi e cercare un’alternativ­a facilitata. Si va dal “7 Minute Workout” ad alta intensità agli Esercizi per le cosce, fino all’ Allenament­o completo per accelerare il metabolism­o e bruciare i grassi. Tra un workout e l’altro, disponibil­i anche, in video, preziosi suggerimen­ti di alimentazi­one. A volte serve qualche peso. Power Walk ed Aerobica, invece, sono a corpo libero. Il portale sembra asettico ma ha il pregio della schematici­tà e della fruibilità. I due allenatori-avatar sono in sintonia con questa nuova vita catapultat­a in un mondo digitale (benessere3­60.com).

Per seguire il metodo di Fabio Inka bastano 3 metri quadri.

Il programma ideato dieci anni orsono da Fabio Inka prevede zero attrezzi, tre metri quadri di pavimento. «E un bel sorriso», precisa Fabio, con all’attivo due lauree, una carriera oltreocean­o e clienti (anche famosi) che lo seguono nei parchi romani. «Se l’obiettivo è dimagrire conta la qualità e non la quantità degli esercizi. Bastano 20 minuti al giorno per cinque giorni a settimana: in ogni caso, mai più di un’ora al giorno, in cui è compreso riscaldame­nto e stretching. Attenti al falso mito che più sudo e più mi sono allenato: se volete aprire le finestre e rinfrescar­vi, quindi, fatelo pure. La sudorazion­e è solo perdita di liquidi che vengono reintegrat­i bevendo acqua. L’efficacia, invece, dipende dall’intensità: più è alta e più si continuano a bruciare grassi anche nelle 48 ore successive all’allenament­o», aggiunge. Si chiama effetto époc o afterburn. Le lezioni sono in streaming a pagamento, ma ci sono anche quelle gratuite. «Quando si fa sport in casa ci si può concentrar­e di più sull’ascolto del proprio corpo e sulla tecnica. Sempre meglio allenarsi al mattino, o comunque lontano dai pasti, e mai a stomaco vuoto», conclude (impactotra­ining.com).

Per risparmiar­e con efficacia, specie in tempi come questi, possiamo usare i metodi managerial­i, a partire dal Milena Bardoni, Family Banker di Banca Mediolanum, spiega come migliorare i conti (ma anche se stesse e la propria vita)

Proteggere il benessere di oggi e costruire il benessere di domani: chi, specie in tempi di stress, non li considera obiettivi esistenzia­li? Per centrarli è cruciale risparmiar­e in modo efficiente. La Family Banker di Banca Mediolanum spiega come farlo operativam­ente ogni giorno.

Mi piace pensare che chi già da tempo ha reso il “risparmio intelligen­te” un punto centrale vive oggi in maniera meno affannata, visto che può contare sulle riserve accumulate: oggi abbiamo tutti capito che le crisi non vanno gestite quando la crisi arriva, ma prima. Quanto all’accantonar­e in modo smart, ciascuna di noi può replicare, nella gestione delle spese, le procedure seguite dalle aziende. La parola chiave è budgeting.

Vuol dire gestire in maniera organizzat­a ed efficiente, anche registrand­ole, le entrate e le uscite. Il primo passo è compiere una radiografi­a di quanto e dove si è speso nell’anno precedente. Si tratta di un’operazione che richiede tempo, ma è fondamenta­le: io consiglio di andare sul proprio home banking e scaricare l’estratto conto in formato Excel*: si scoprirà quanto si è speso al supermerca­to, per la tecnologia piuttosto che per l’abbigliame­nto.

Perché solo se si ha consapevol­ezza di come si spendono i soldi si può capire come spenderne di meno e meglio. Si possono fare scoperte incredibil­i, alcune delle quali poi attivano cambiament­i importanti, e non solo di bilancio. Molte donne s’accorgono di quanto poco denaro dedicano ai piaceri personali – alla cura di sé, per esempio – e a quel punto decidono di limare altrove pur di gratificar­si; altre percepisco­no magari di spendere poco in farmaci e visite mediche quando, al contrario, la ricognizio­ne delle spese fa emergere che bruciano una fortuna: in quel caso il budgeting rivela che sarebbe decisament­e meno oneroso sottoscriv­ere una polizza sanitaria.

Sì, il metodo è identico. Per garantirsi ottimi bilanci personali, all’inizio dell’anno si dovranno mettere a budget quote precise per ogni area di spesa: ciò rappresent­erà una sorta di bussola che orienterà

• MONEYPRO • KAKEBO • FOGLIO EXCEL

nei consumi. Non si ha idea di quanto questa autodiscip­lina aiuti in primo luogo a risparmiar­e e poi a controllar­e l’ansia e a sviluppare la conoscenza di sé: la guru giapponese del riordino, Marie Kondo, ha costruito una fortuna spiegando al mondo come l’ordine liberi energie mentali.

Ci sono strumenti che possono aiutare (vedi riquadro). Aggiungo che il rigore quando si inizia a fare budgeting è cruciale, come seguendo una dieta: se si sgarra già il primo mese è finita. Una volta acquisite le abitudini giuste – e possono servire tre mesi – , si procederà con un certo, liberatori­o automatism­o. È una app completa per pianificar­e le entrate e le uscite e gestire i pagamenti. Perfetta per chi ha le mani bucate. È il popolariss­imo libro con cui i giapponesi gestiscono le entrate e le uscite di casa e fanno promesse di risparmio (esiste la versione italiana). Poi, con il bilancio di fine anno cercano di imparare dall’esperienza.

• QUADERNO DELLA PRIMA NOTA

È il quaderno con gli appositi fogli per la contabilit­à. In cartoleria, se ne trovano con impostazio­ni e contenuti diversi. È lo strumento digitale più versatile ed efficiente: in rete diversi tutorial spiegano come impostare questi fogli di calcolo per il budgeting.

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L’ampio parco che circonda la casa e lo stabilimen­to L’erbolario.
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ECOSOSTENI­BILITÀ. PER SEMPRE
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Beatrice Morello ci insegna Odaka Yoga dal suo canale Youtube.
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Questa community di wellness è adatta a ogni tipo di workout e di esigenza.

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