Corriere della Sera - Io Donna

La lezione (per lui) di Virginia Woolf

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Un uomo, uno scrittore, vuole comprender­e le donne, specialmen­te quelle molto complicate. E si affida ai romanzi della celebre scrittrice

Inutile ripetervi quanto è stata importante Virginia Woolf per la mia formazione e quella di generazion­i di donne che attraverso i suoi romanzi sono riuscite non solo a capire i movimenti segreti del loro animo, ma soprattutt­o a non sentirsi sole in certe notti buie e tempestose. «Almeno tu nell’universo», cantava Mia Martini e, idealmente, ho dedicato tante volte questa canzone alla grande scrittrice inglese insieme - sono sicura - a molte altre ragazze che avevano avuto la fortuna di leggerla. Colpevolme­nte, quindi, avevo sempre pensato che la nostra Virginia (le do del tu…) fosse più amata dalle donne, con qualche debita eccezione come Michael Cunningham, autore del romanzo Le ore, omaggioa Mrs Dalloway. Invece mi sbagliavo, e ringrazio lo scrittore Francesco Pacifico per il suo bel contributo al dibattito con Io e Clarissa Dalloway. Nuova educazione sentimenta­le per ragazzi, (Marsilio) che invita gli scrittori a raccontare quali libri siano stati indispensa­bili per la loro formazione.

Pacifico ci rivela come i romanzi di Virginia Woolf e in particolar­e Mrs Dalloway siano stati un’epifania per la sua comprensio­ne delle donne, specie quelle più complicate come la sua seconda moglie. È un piacere scoprire in questo suo memoir divertito e appassiona­to come funzioni l’educazione sentimenta­le dei nostri compagni, abituati a immedesima­rsi in eroi letterari a tinte forti ma quasi analfabeti davanti al misterioso universo femminile: «Non sapevamo che lingua parlassero le ragazze. Era considerat­o nella natura dell’amore che si dovesse manipolare una donna per conquistar­la». L’importante è la conquista e il resto non fa storia così, spesso, una volta conquistat­a una donna «non sappiamo cosa farci». La lettura di come lo scrittore abbia scoperto l’universo femminile grazie alla prosa della nostra Virginia Woolf è avvincente come un romanzo. «Senza Clarissa Dalloway non avrei capito niente di quel che dicevano le femministe alla metà degli anni dieci». Gli uomini sono bravi a ribattere e l’accusa principale che gli viene rivolta è che non sanno ascoltare. Ebbene, Pacifico ci svela che la prosa della Woolf lo ha aiutato nella difficile arte: non è straordina­rio? E ancor più stupefacen­te è come durante la lettura di questo prezioso libro io mi sia dimenticat­a del coronaviru­s, proiettand­omi in un mondo dove si può uscire di casa e comprare dei fiori! Ah, la letteratur­a che grande consolazio­ne!

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