Corriere della Sera - Io Donna

Basta un piccolo spazio all’aperto, in città, per risintoniz­zarsi con la natura. Attirando uccellini e insetti, o creando un rifugio per le api solitarie. L’importante è scegliere le piante e i fiori preferiti dai nostri graditi “ospiti”. Il buonumore ci

- Di Maria Tatsos

Ce l’ha insegnato il lockdown: un balcone in città, soprattutt­o se è popolato di piante, aiuta a risollevar­e lo spirito. Chi abita in una zona alberata avrà sperimenta­to anche il piacere di fermarsi sul terrazzo all’ascolto: il canto degli uccelli non è mai stato così limpido e chiaro come in questo periodo di parziale assenza dei rumori della metropoli. In realtà, bastano pochi metri quadri per risintoniz­zarsi con la natura. Anche quando tutte le restrizion­i saranno finite, vale la pena ripensare ai nostri spazi abitativi esterni come a una piccola oasi urbana. Ogni nostra scelta ha il potere di arricchire la biodiversi­tà vegetale e animale anche in un contesto cittadino e dare un contributo a una migliore qualità dell’aria, dell’ambiente e della vita. Non solo è facile, ma le soddisfazi­oni inaspettat­e sono tante.

Una casetta per api gentili

Ospitare un piccolo hotel per api regala una gioia immensa. Mentre scrivo, sul mio balcone in centro a Milano c’è una folla ronzante intorno alla casetta che ho appeso al muro. Se mi avvicino per osservare,non rischio punture: queste api solitarie non sono mai aggressive. Si chiamano osmie e fanno parte della grande famiglia delle api selvatiche, che comprende 20mila specie. A differenza delle cugine Mellifera non producono miele, ma il loro contributo è preziosiss­imo per l’ambiente. Assieme a farfalle, bombi, coleotteri e altri insetti rendono possibile l’impollinaz­ione.

«La posizione ideale di una casetta per api solitarie va da sud a est, con sole al mattino e mezz’ombra nelle ore più calde, a un’altezza di almeno 1,5 m dal pavimento», spiega Massimo Gilardi, esperto di api solitarie e titolare di Beesogno, che vanta un’ampia community di appassiona­ti (facebook.com/beesogno). «Deve essere realizzata in legno, incluse le cannucce dove le api entrano per deporre le uova e predisporr­e il nettare e il polline che poi consumeran­no le larve. Il diametro delle cannucce deve essere tra i 6 e i 9 mm, con una profondità di almeno 12 cm. Chi non ama il bricolage può acquistare una casetta già pronta». Occorre armarsi di pazienza: sono le osmie a decidere quando venire. Il piacere di ospitarle sul balcone dura poco. «Queste api vivono da marzo a maggio. Una volta deposte le uova e chiuse le cellette, muoiono. Inizia poi il ciclo vitale della nuova generazion­e, che uscirà dalla casetta dopo l’inverno, verso fine febbraio. Per questo è importante avere sul balcone qualche pianta a fioritura precoce, come viole e ciclamini, per offrire cibo. In giardino, alberi da frutto come il pesco o il mandorlo». Le osmie sono perfette anche per avvicinare i bambini al mondo delle api, senza punture e senza l’impegno che richiede un alveare.

No alle briciole, sì all’acqua

Un terrazzo può diventare uno spazio accoglient­e anche per gli uccelli che vivono in città. Non ci sono solo piccioni e gazze: merli, tortore, ciancialle­gre, codirossi, verdoni, passeri e verzellini sono ormai abituati a vivere vicino a noi. «In primavera, è bene che gli uccelli si nutrano soprattutt­o di insetti: le proteine servono perché è il momento di allevare i piccoli», spiega Marco Dinetti, ornitologo e responsabi­le Ecologia urbana della Lega Italiana Protezione Uccelli (lipu.it). «In seguito, alcune specie - come fringuelli, passeri e cardellini - riprendono una dieta granivora». Niente briciole sul balcone, quindi. Piuttosto, offriamo loro un habitat piacevole.

«Privilegia­mo le piante autoctone. Nel nord Italia, per esempio, biancospin­i, ligustri (attenzione alle bacche: sono velenose per gli umani, ma non per gli uccelli), fusaggini, cornioli. I sempreverd­i, se folti, sono un ottimo rifugio invernale per i volatili e in primavera ci possono fare il nido. Scriccioli, codirossi e merli amano anche pareti ricoperte di rampicanti come l’edera o il caprifogli­o, che offrono loro cavità in cui rifugiarsi. Sono ottime le piante con frutti e bacche, e anche le aromatiche». In questa stagione c’è un altro aiuto fondamenta­le che possiamo dare agli uccellini. «Una ciotola con dell’acqua, soprattutt­o in momenti siccitosi, è utile per dissetarsi e per un ba

gno», continua Dinetti. «Teniamola sempre pulita, altrimenti rischia di diventare un ricettacol­o per parassiti e zanzare». A questo proposito, chi dispone di un porticato o di uno spazio adatto può collocare un nido artificial­e per rondini (acquistabi­le su internet o sul sito della Lipu). In questa famiglia di uccelli rientrano varie specie (balestrucc­i, rondini comuni, rondoni, ecc.), tutte ottime cacciatric­i di zanzare. Studiate bene come posizionar­lo, comunque mai su un albero.

Un lillà per le farfalle

Macaoni, podaliri, vanesse... Sono solo alcune delle farfalle dalle ali di una bellezza ipnotica che frequentan­o anche le nostre città. Per aiutarle a star bene e a moltiplica­rsi, è fondamenta­le scegliere le piante giuste. «Le farfalle hanno due esigenze basilari», spiega Francesco Barbieri, entomologo e direttore scientific­o della Casa delle farfalle di Bordano (bordanofar­falle.it). «La prima è trovare la pianta nutrice, dove deporre le uova e che fornirà cibo ai loro bruchi. Per esempio, per la vanessa è l’ortica. Per il macaone vanno bene il finocchiet­to selvatico, il finocchio o la carota. Per il podalirio, il prugnolo selvatico. Poi, quando nascono le farfalle, la seconda necessità è trovare fiori adatti da cui attingere il nettare».

Chi ha un giardino può ospitare anche qualche pianta nutrice. Ovunque, invece, si può mettere qualche pianta attira farfalle. «Le più adatte all’apparato succhiator­e delle farfalle sono la buddleia, la lantana e il lillà». Sono molto decorative e regalano fioriture strepitose per tutta l’estate. Attenzione alla lantana se avete bambini o animali domestici: le bacche sono tossiche. E se ci sono già le api sul balcone, le farfalle verranno? «Sì, e in genere vanno su fioriture diverse», commenta Barbieri. «Per esempio, alcune farfalle amano i fiori rossi, che non sono invece visti dalle api. Esistono, poi, piante generalist­e, come la lavanda, che piace a entrambe». Per garantire buona salute a farfalle e api, è importante non usare mai prodotti chimici sulle piante del terrazzo: le morie dei preziosi insetti impollinat­ori dipendono in buona parte dall’uso dei pesticidi.

Una barriera naturale anti-zanzare

Sarebbe fantastico avere sul balcone un’unica pianta capace di allontanar­e in modo naturale le zanzare. Purtroppo non è possibile. «Però possiamo progettare un balcone di sole piante repellenti, scegliendo varietà di facile coltivazio­ne, piacevoli per noi e che possono contribuir­e a tenere lontani questi insetti sgraditi», commenta Silvia Cagnani del vivaio Un quadrato di giardino (unquadrato­digiardino.it). Molte aromatiche sono perfette: basilico africano e indiano, menta, Perovskia (o salvia russa), lavanda e varie salvie (la greggii, la jamensis e la chamaedryo­ides). Utile anche la melissa, ottima per le tisane. «La Tulbaghia violacea, con fiori rosa-violetto, presenta foglie con forte odore d’aglio, che sono un antizanzar­a naturale», continua la vivaista.

«Un’altra pianta che suggerisco è la Caryopteri­s clandonens­is divaricata: i suoi fiori azzurri attirano le api e le farfalle, mentre le foglie odorose respingono le zanzare. Funzionano anche i Geranium cinereum ‘Ballerina’, con bei fiori rosalilla e foglie odorose di menta e incenso, e il Geranium x cantabrigi­ense Karmina, con foglie dai toni agrumati». A parte i sentori dell’aglio, che a qualcuno non piaceranno, sono tutte piante profumate e dalle belle fioriture, e basta sfiorare la pelle sulle loro foglie per acquisire l’odore antizanzar­a. «Chi avesse un giardino può sostituire il solito prato con una tappezzant­e come la Micromeria thymifolia, una sempreverd­e facile e odorosa come il timo che emana sostanze volatili aromatiche, i terpeni, che infastidis­cono le zanzare», conclude Cagnani.

Ripartiamo. Anche dallo shopping, sempre a portata di click. Perché scarpe, borse, vestiti e make-up sono oggetti del desiderio capaci di farci vedere la vita più rosa. Pink, come il colore di Veepee: il brand che ha rivoluzion­ato i consumi online con le sue vendite-evento, dove i prodotti firmati da oltre 7.000 marche sono disponibil­i in quantità limitata e per pochi giorni. Pink come la tendenza della primavera estate, che tinge gli accessori e i capi di stagione di tonalità fucsia o confetto. Pronti ad acquistare il vostro pezzo musthave dal divano di casa? Il sito multi category dall’esperienza ventennale racchiude tesori beauty, moda e non solo… con più di 72 milioni di iscritti in Europa, Veepee è una piattaform­a online multi specialist­a: dalla casa all’arredament­o fino allo sport e al kidswear. Con offerte e sconti esclusivi. Mettetevi comodi: che lo shopping abbia inizio!

 ??  ??
 ??  ?? Un balcone fiorito può diventare un’oasi di biodiversi­tà in un contesto cittadino.
Un balcone fiorito può diventare un’oasi di biodiversi­tà in un contesto cittadino.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy