Corriere della Sera - Io Donna

Siamo gioielli fragili

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Dolori profondi che rompono tutti gli equilibri. E la fatica di rinascere. Nel libro di un’esordiente la storia di una ragazza che fa un percorso a ritroso. E trova nuove ragioni per vivere

Il libro d’esordio di Silvia Celani, Ogni piccola cosa interrotta (Garzanti) ha una marcia potente, che fruga dentro le viscere. L’autrice quasi trentotten­ne, che vive una quotidiani­tà “normale” nella campagna romana, ci porta dentro una storia rotta, da ricomporre con cura. È quella di Vittoria, ventunenne dalla vita perfetta: benestante, bella, intelligen­te, ma con un vuoto nel petto che le ruba il respiro. Il padre è scomparso in un incidente quando era piccola, la madre si comporta come se lei non esistesse. Alle spalle c’è un passato da ricucire, amando ogni taglio e ogni punto di sutura: perché solo accogliend­ola la fragilità smette di fare male. Come nasce questa storia e la decisione di pubblicare?

Avrei sempre voluto scrivere, ma mi pareva poco realistico. Ora che i miei due figli sono più grandi, ho deciso di provarci. E in realtà solo parzialmen­te è stata una scelta: un incontro fortuito ha iniziato a dare vita ai personaggi del libro. Un ragazzo al bar, un operaio sempre colmo di libri che mi ha dato ispirazion­e per la figura di Ion, presenza fondamenta­le nella rinascita di Vittoria: lei ha una vita facile ma non gli strumenti per affrontarl­a, lui non ha una vita agevole ma ha una saggezza che lo radica. Si parla molto di fragilità nel libro. Che cos’è per lei la fragilità?

È ciò che ci rende umani e spesso negli stessi tagli in cui risiede la fragilità ci sono i nostri punti di forza. Così accade alla mia protagonis­ta: la morte del padre, l’anaffettiv­ità della madre, fanno di lei un gioiello fragile: ma quando inizia il percorso a ritroso fino all’origine di quei dolori, questi diventano le basi per la sua nuova vita. Come nell’arte giapponese del kintsugi, in cui si riempiono d’oro le crepe di un oggetto rotto. I grandi inquisiti sono sempre l’amore e la famiglia: esistono amore e famiglia perfetti?

C’è famiglia dove c’è amore, anche al di là della famiglia naturale. E c’è amore dove sei libero, e nel bene e nel male sei amato come sei. La parabola di Vittoria cosa insegna?

Per esempio a provare ad essere felici. A ben pensarci è anche quello che ha fatto a me, che ho deciso di provare a realizzare il mio sogno di scrivere.

La scuola di Herman Koch Neri Pozza pagg. 126, euro 15

Giulia Calligaro

Ogni piccola cosa interrotta di Silvia Celani, Garzanti, pagg. 288, euro 16,80. Sopra, l’autrice.

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