Corriere della Sera - Io Donna
Un cold case che sa di Storia
Una protagonista “normale” che indaga tra violenze sepolte nel tempo. Un ritratto dipinto col sangue, un caso che sposta le indagini nel passato e intreccia i riti legati a terra e natura
Un quadro dipinto con il sangue, una terra attraversata da segreti di popoli antichi e da una guerra che ha lasciato cicatrici aperte. Chi sa non può parlare perché non ha più parole e tutti gli altri sono scomparsi o sgretolano i pensieri per fenomeni misteriosi. Il cold case che il commissario Teresa Battaglia si trova a risolvere nel paesaggio delle montagne friulane minaccia a tratti anche lei stessa. In Ninfa dormiente (Longanesi), nuovo libro di Ilaria Tuti, già autrice di I fiori sopra l’inferno apprezzato e tradotto in 25 Paesi - c’è da inoltrarsi con mente salda, sapendo che una volta iniziato non lo si potrà posare fino all’ultima pagina Un libro pieno di tracce antiche. Come ci è arrivata?
Vicino a Gemona del Friuli, dove vivo, c’è la Val Resia, i cui abitanti sono discendenti di popolazioni di ceppo slavo e hanno lingua e tradizioni proprie. Cercavo una storia, ho cominciato a raccogliere racconti e ricordi e mi sono incuriosita. Prezioso è stato l’aiuto di Gilberto Barbarino, memoria storica della valle. Quello che ho scritto è fantasia calata nella realtà di quel mondo. I misteri del suo thriller sfociano in ritualità pagane. Sono parte della sua terra?
In questi luoghi la civiltà agricola è finita da poco, non è lontana. I suoi echi, con riti legati alla terra, alla natura, a forze creative e distruttive superiori sopravvivono. Per me sono affascinanti. Come mai ha scelto un cold case, un giallo che riapre un pezzo di passato?
Considero il giallo l’espediente per ingrandire un pezzo di società, includendo il lettore. Nel mio libro precedente l’ho fatto con un serial killer, ora invece affondo nella Storia, anche perché queste sono terre di confine piene di impronte, comprese quelle della Seconda guerra mondiale. Qui arrivarono gli americani e gli inglesi, e fu per il sentimento degli abitanti della valle che si decise di tracciare il confine includendola in Italia e non nella ex-yugoslavia che premeva. La sua protagonista, Teresa Battaglia, è un’eroina sui generis, come nasce? Ci sono molti commissari donna che fanno le indagini in tacchi a spillo: io volevo una donna normale, di età matura, non molto in forma, eppure leader. Trema, ma arriva in fondo e si fa rispettare. Giulia Calligaro
La notte del Getsemani Massimo Recalcati Einaudi pagg. 84, euro 14
Nel racconto evangelico della Passione di Cristo, condivisa l’ultima Cena con i suoi discepoli, Gesù si ritira con loro in un uliveto poco fuori Gerusalemme, il Getsemani. Qui trascorre ore di angoscia e di preghiera, fino all’arresto da parte dei soldati, guidati da Giuda, il discepolo traditore. Sono pagine che parlano al cuore di ogni uomo, a prescindere dalla fede, e che lo psicanalista di formazione junghiana
Ninfa dormiente
Massimo Recalcati interroga per evocarne il significato universale. Che cosa spinge a tradire? Come può un uomo accettare il proprio destino e, al contempo, rimanere fedele a se stesso e all’amore per la vita? Nella notte del Getsemani Dio tace e in primo piano c’è l’uomo, inerme. Ma certe risposte ognuno le trova solo a patto di attraversare quella oscurità. L.B.