Corriere della Sera - Io Donna

Tre ragioni per scegliere alimenti fermentati

Non fanno bene solo di per sé, ma attivano effetti virtuosi che si ripercuoto­no sull ’assorbimen­to delle sostanze nutritive e su funzioni esterne all ’ intestino

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Perché i cibi fermentati fanno così bene? Tre i motivi principali, come spiega il libro “La dieta della mente felice” del medico Stefano Erzegovesi. 1. Bacilli vivi La maggior parte dei prodotti fermentati accoglie più di un milione di microrgani­smi per ogni grammo di cibo. La componente alimentare forma come uno scudo che protegge i batteri dall’azione dei succhi gastrici, nello stomaco, garantendo la sopravvive­nza fino all’intestino, dove riequilibr­ano il microbiota, seppure in maniera temporanea. 2. Molecole utili Alcuni metaboliti, ovvero prodotti della fermentazi­one, hanno effetti benefici di per sé. Scrive Erzegovesi: «Per esempio, i batteri lattici, protagonis­ti della fermentazi­one di tantissimi alimenti, producono molecole (peptidi, poliammine e acidi grassi a catena corta) che esercitano importanti effetti sulla salute cardiovasc­olare, sul metabolism­o e sulla regolazion­e del sistema nervoso e immunitari­o». 3. Via le tossine «La fermentazi­one inattiva tossine, antinutrie­nti e altre molecole», si legge nel libro. «Nella soia, la fermentazi­one riduce la concentraz­ione di acido fitico, il composto che blocca l’assorbimen­to del ferro e di altri minerali». Mentre nei prodotti a base di latte elimina il lattosio, perché viene digerito dai microrgani­smi.

“Realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali concesso con il D.M. del 08/08/2019 N. 57239”

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