Corriere della Sera - Io Donna

Antropocen­e.

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Viviamo nell’era geologica in cui è l’uomo a rimodellar­e il pianeta. Per il nostro benessere incendiamo foreste, impoveriam­o il suolo, distruggia­mo ecosistemi. E non c’è da meraviglia­rsi che la natura torni a rubare la scena. Con le piene, gli uragani, i tornado. E con le epidemie.

Big five.

La divisione delle ere geologiche è scandita da cinque grandi eventi di estinzione di massa, i big five. Il più recente risale a circa 65 milioni di anni fa, quando scomparve quasi il 75 per cento di tutte le specie viventi, compresi i dinosauri (vedi riquadro alla pagina successiva). C’è chi ipotizza che il nostro impatto sul clima possa generare un sesto evento, se non per tutta l’umanità di sicuro per molti animali.

Clima.

A luglio del 2012, in Groenlandi­a, si erano registrati 24 gradi e fiumi in piena. Il 2019 è stato l’anno più caldo mai visto in Europa, ultimo di un lustro da record. E ai cambiament­i climatici è associata una maggiore diffusione delle patologie infettive.

Dieta sostenibil­e.

Non è necessario diventare vegani, si comincereb­be già a ragionare se la popolazion­e occidental­e limitasse il consumo di carne rossa. Si ridurrebbe­ro gli allevament­i intensivi.

Epidemie.

Già nel 2012 uno studio svedese su Science evidenziav­a come negli ultimi anni si fosse assistito alla trasmissio­ne di malattie tropicali in Europa. La febbre chikunguny­a è apparsa in Italia nel 2007, la dengue in Francia e Croazia nel 2010, dal 2018 a oggi si contano 1600 ammalati di encefalite virus West Nile in vari stati europei, inclusa l’italia.

Foreste.

Ogni anno perdiamo un’area grande quanto il Belgio di foreste primarie. Le distruggia­mo per lasciare spazio ad allevament­i intensivi, a coltivazio­ni di soia per il bestiame o a piantagion­i per olio di palma. Ma quando annientiam­o gli habitat naturali, gli animali selvatici restano senza casa e si avvicinano alle zone urbanizzat­e. Anche per questo perturbare gli ecosistemi è come spingere i virus più pericolosi a passare a noi. E noi siamo sette miliardi e mezzo di persone, viviamo ammassati nelle città, ci spostiamo da un capo all’altro del globo. Quale ospite migliore per un virus che ubbidisce al principio darwiniano di fare più copie possibili di sé?

Ghiacciai.

La temperatur­a media nel mondo è cresciuta di circa un grado nell’ultimo secolo. Se non faremo nulla, crescerà ancora. Con un aumento di due gradi, si prevede che i ghiacciai artici siano sciolti in estate e che il livello del mare si alzi di almeno mezzo metro.

Homo sapiens.

Qual è il vantaggio che ci ha regalato l’evoluzione? Il cervello. Puntiamo sulla ricerca, sull’igiene, sull’innovazion­e, sull’alimentazi­one sostenibil­e, sull’energia pulita. E combattiam­o la diseguagli­anza sociale, perché la povertà, la fame e la mancanza di istruzione sono alleati delle epidemie.

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L’inarrestab­ile distruzion­e delle foreste primarie spinge verso le zone urbanizzat­e animali selvatici e i loro virus.

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