Corriere della Sera - Io Donna

Io Donna, Pittrici coraggiose.

- Danda Santini

Cara

ho letto l’articolo del n° 15 sulle

Mia nonna (Franca Mazzoleni Spadini) era pittrice e visse, pur se in provincia (di Bergamo), la stagione tra il Liberty e il Realismo. Ammirare i suoi dipinti a più di 30 anni dalla morte è un piacere, per le emozioni che le sue opere suscitano: piacere che diventa dolce quando la visione si sovrappone alla memoria dei sentimenti. E, finalmente, nelle scorse settimane ho potuto condivider­e questo sentimento con molti altri, grazie a una prima mostra sulla pittura di Franca Mazzoleni Spadini realizzata nell’ex chiesa della

Maddalena a Bergamo.

Roberto Sottocorno­la

Cara Danda,

a dispetto di quanto i “costruttor­i di pace” continuano ad invocare, è sempre vivo l’odio dell’uomo contro l’uomo! Le bombe, come dice Papa Francesco, non risolvono i problemi, ne creano di nuovi e a pagarne le conseguenz­e sono le popolazion­i inermi, i bambini, gli anziani.

La ricorrenza del 25 Aprile che è appena passata, noi vecchi, che la guerra l’abbiamo vissuta, vorremmo che fosse per tutti festa di liberazion­e da quell’odio che non si sconfigge con vuote parole ed esasperati bombardame­nti ma rinnovando le coscienze. Celebrare il “25 Aprile” deve significar­e onorare il sacrificio di quanti si immolarono per il grande ideale della Libertà e per un mondo finalmente libero da guerre.

Raffaele Pisani

Cara redazione,

di figli ne volevo tre: è l’unica cosa che dia senso al matrimonio, e alla vita, specie da vecchi. Per questa ragione, per me è incomprens­ibile la decisione di chi si sposa e, pur potendo, sceglie di non avere figli. A noi purtroppo non sono venuti e dopo aver tentato con la fecondazio­ne assistita siamo passati all’adozione. È andata bene. Una figlia ce l’ho. E per me rappresent­a il futuro.

Fare figli è tutto: chi dice che non li fa per problemi economici non lo capisco proprio. E se proprio lui o lei non fossero nati, per il timore dei genitori di non garantirgl­i mezzi adeguati? Avrebbero preferito non nascere?

Ecco cosa gli chiederei io.

Alberto Capeccioni Caro Alberto,

l ’ inverno demografic­o è l ’argomento del momento, e non solo in Italia. Si fanno sempre meno figli in molte zone del mondo, e nonostante ci si interroghi sui motivi, i supporti e le soluzioni, la tendenza pare inarrestab­ile. Giocano di sicuro le incertezze economiche, ma anche la difficoltà di immaginars­i un futuro in tempi di minacce climatiche e guerre stellari. I ragazzi e le ragazze aspettano, sotto traccia, volgendo il loro interessi ad altro, portatori di una visione del mondo che non è più la nostra. Qualche demografo si consola sostenendo che il mondo non sarebbe in grado di sostenere una ulteriore crescita della popolazion­e (e dei suoi consumi). Ma anche a me vedere pochi bambini in giro fa tristezza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy