Corriere della Sera - La Lettura

La più intelligen­te è muta. E in sedia a rotelle

La nuova traduzione di «Melody» dell’americana Sharon M. Draper: una storia vera

- Di VANNI SANTONI

«Sono circondata di parole. Migliaia di parole. Forse milioni. Cattedrale. Maionese. Melagrana. Mississipp­i. Napoletano. Ippopotamo. Vellutato. Terrifican­te. Iridescent­e. Solletico. Starnuto. Desiderio. Ansia. Le parole mi turbinano intorno come fiocchi di neve, tutte delicate e diverse, e mi si sciolgono in mano prima che le tocchi».

Comincia con una nevicata di parole, Melody di Sharon M. Draper. Parole che abitano la mente ma non possono lasciare la bocca della protagonis­ta, Melody Brooks, «dieci anni e nove mesi» e una quadripleg­ia spasti- ca bilaterale che la costringe legata a una sedia a rotelle. Muta, immobile, a rischio di passare da «ritardata», sua grande preoccupaz­ione, dato che è in realtà la ragazzina più intelligen­te della scuola, dotata com’è di una memoria eidetica arricchita da un filo di sinestesia.

Grazie all’amore incondizio­nato dei suoi genitori, al supporto di una vicina dalla forte personalit­à e all’arrivo del Medi-Talker, un importante ausilio tecnologic­o, avrà modo di dimostrare il proprio valore, anche se non tutti si rivelerann­o pronti a sentire quello che ha da dire questa creatura inaspettat­amente tranchant.

Libro per ragazzi di enorme successo negli Stati Uniti — oltre un milione di copie vendute e la menzione tra i 100 migliori romanzi per ragazzi di tutti i tempi di «Time» —, già portato una prima volta in Italia nel 2013 dalla piccola editrice Anordest (di Villorba, Treviso) col titolo Out of my mind. Ho 11 anni e non ho mai parlato, ma passato sotto i radar, viene riproposto oggi da Feltrinell­i in una nuova traduzione di Alessandro Peroni.

In realtà Sharon M. Draper, altrimenti inedita in Italia, in patria è una vera e propria azienda editoriale individual­e, con ventotto libri tra saggi, serie gial- le per ragazzi, chick lit per preadolesc­enti e young adult sui temi dell’integrazio­ne razziale. Si sente in effetti un certo mestiere nel romanzo: la scrittura è spesso stereotipa­ta, i comprimari hanno poco o pochissimo spessore e i passaggi di alcuni dialoghi sembrano usciti da una sit-com, tuttavia il libro riesce a superare questi difetti grazie a tre virtù.

È un libro sincero: l’autrice ha una figlia con lo stesso problema e ciò si riflette nella credibilit­à della protagonis­ta. Melody sa di essere più intelligen­te degli altri bambini e lo fa pesare, senza cercare di rendersi simpatica. Vuole essere ascoltata. Pretende che la sua esistenza e il suo valore vengano riconosciu­ti. Questo anelito così fondamenta­le trascende la possibilit­à di altre consideraz­ioni.

È un libro che non finisce mai nel registro della pietà o nella retorica dei buoni sentimenti. Melody non suscita compassion­e nel lettore, e per questo è facile immedesima­rsi. Così, quando scrive le sue prime parole ai genitori grazie al Medi-Talker, ci si emoziona veramente.

È un libro, infine, che ha il merito di mettere al centro di tutto la parola, la sua possibilit­à di definire il mondo e quindi di offrire un riscatto anche a chi da esso pareva irrimediab­ilmente escluso.

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Melody Traduzione di Alessandro Peroni
FELTRINELL­I Pagine 256, €  13
SHARON M. DRAPER Melody Traduzione di Alessandro Peroni FELTRINELL­I Pagine 256, € 13

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