Corriere della Sera - La Lettura
Parma, piccolo intervento da chirurgo per il Conservatorio nel convento
Tra i cantieri di architettura che abbiamo in corso, un cenno merita uno minore quanto a budget, ma non certo quanto a nostro personale impegno dal punto di vista progettuale e, direi, quasi etico. Si tratta di interventi di miglioria di un convento tardogotico nel centro storico di Parma, diventato nel secolo scorso Conservatorio di musica. Un’importante scuola, dunque, anche aperta alla città in due sale per concerti, efficiente e dinamica. Quasi un migliaio gli studenti, moltissimi dall’Oriente. Ma per curare gli acciacchi dell’ex convento sappiamo che bisogna misurare i gesti. Non stravolgere né devastare.
Pochi tocchi, se proprio necessari, qualche protesi calibrata o qualche incisione chirurgica. Anzitutto, il testo antico va «auscultato» pazientemente. Come scrupolosi medici di una volta, l’orecchio incollato alla schiena del malato. Anche dell’edificio antico vanno colte le possibili valenze inespresse per inventare nuove letture, ma compatibili con la sua specificità spaziale, formale e strutturale. Il primo obiettivo era migliorare la più obsoleta delle due sale concerti. Ne abbiamo ribaltato l’ingresso, reinventato l’atrio, inclinato quanto più possibile verso il palcoscenico il pavimento della sala ( nel disegno a fianco). Secondo obiettivo sarà la cantina, dalle splendide volte quattrocentesche, ora sordo magazzino. Da utilizzare come ritrovo per studenti e cafeteria. Allungando le finestre, liberando gli spazi e piazzando gli impianti sotto il pavimento. Ancora una volta recuperare la storia significa migliorare le condizioni di vita degli uomini.