Corriere della Sera - La Lettura

Il verde negli occhi di Giorgia e Giona

- Di JULIANE BIASI HENDEL

Un giorno mentre eravamo in campagna ho chiesto a Giorgia: di che colore è l’erba? Verde, ha risposto, come una cosa ovvia. E come è il verde? Non ha saputo dirlo. Mi sono resa conto che anche per me la parola «verde» era solo un concetto. Da questo episodio è nato il titolo del film. Poi, per andare avanti, avevo bisogno di trovare un punto attorno a cui sviluppare una narrazione: quando Giona e Giorgia mi hanno raccontato il sogno della gelateria l’ho fatto mio. Ho lavorato molto con le protagonis­te, all’inizio sentivano la presenza esterna della videocamer­a, pensavano di dover fare bene perché le stavo riprendend­o. Volevo, inoltre, che fosse chiaro che in un documentar­io del reale si riprende quello che succede: non si danno indicazion­i alle interpreti su cosa fare, non c’è una sceneggiat­ura. Giorgia e Giona sono loro stesse; quello che il film mostra è la loro storia, le scene sono accadute davvero (abbiamo girato molto e c’è stata una scelta in fase di montaggio). Quando le due ragazze attraversa­no la strada è accaduto che hanno deviato, la scena si è svolta in sicurezza ma c’è stato un certo spaesament­o (e anche il passaggio inatteso di alcune moto). Giorgia e Giona allora tornano indietro e ci riprovano. Nel film la colonna sonora di Niki La Rosa accompagna ad entrare nelle emozioni: alla fine, non è importante vedere il colore dell’erba o arrivare alla gelateria ma il viaggio che si compie per cercare qualcosa. Le ragazze capiscono che occorre essere curiosi nei confronti della vita. E accettare il fatto che si può anche sbagliare.

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