Corriere della Sera - La Lettura

Vederlo, sentirlo. I film diventano due

- Di SEVERINO COLOMBO

Gira l’Italia la pellicola di Juliane Biasi Hendel per la quale Mirco Mencacci ha curato gli effetti sonori. «La Lettura» era in sala con una coppia di non vedenti. Che capivano tutto, anzi di più

Un film, due tipi di spettatori che più diversi non si può: uno, che vede tutto quello che passa sullo schermo; l’altro, che comprende il senso della pellicola attraverso altri sensi. Il film in questione è Il Colore dell’Erba, pensato per spettatori vedenti e non vedenti. La storia raccontata da Juliane Biasi Hendel — con la cura del suono del sound designer (non vedente) Mirco Mencacci — è, per i ciechi, una visione ricca di immagini sonore e, per vedenti, un invito a provare una visione a occhi chiusi. Il film è già stato proposto a Torino, Trento, Bologna. E a Milano, al cinema Beltrade dove l’abbiamo visto e dove l’esperienza può essere ripetuta on demand, su richiesta di gruppi di almeno venti persone. Nei prossimi giorni sarà proiettato a Perugia, Padova, Bari, Palermo, Firenze, Avellino, Roma con date ancora da definire.

Lo spettatore vedente accanto a quello non vedente, nello stesso cinema, allo stesso spettacolo, vedono lo stesso film?

In sala. Sediamo tra Francesco Cusati, 45 anni, e Florinda Trombetta, 35, milanesi. Lui diploma di informatic­o, lavora all’Istituto dei Ciechi, dove a proposito di esperienze sensoriali è da vedere la mostra-percorso Dialogo nel Buio; lei è impiegata in un’agenzia di formazione. Sposati da dieci anni, sono divenuti ciechi da ragazzi per una malattia genetica degenerati­va, la retinite pigmentosa.

Per noi è la prima volta al cinema accanto a non vedenti. Non così per loro.

Ogni tanto ci andiamo. Abbiamo visto Philomena grazie a MovieReadi­ng, una app per iPhone che permette anche a chi non vede di seguire il film.

La storia è quella di due adolescent­i non vedenti che, con la cocciutagg­ine propria dell’età, si mettono in testa di raggiunger­e — da sole — una gelateria. Con momenti leggeri, persino comici, e altri emotivamen­te coinvolgen­ti.

Osserva Francesco a proiezione finita: L’idea delle due ragazze che vogliono essere autonome è bella e vera. Vincente la scelta di raccontare le loro paure, far vive- re quello che hanno dovuto affrontare.

Il film, che ha richiesto quattro anni di lavorazion­e, è fatto dei loro ripetuti tentativi — compresi desideri, frustrazio­ni, debolezze e atti di coraggio — per tenere vivo quel sogno. Giorgia, oggi 16 anni, cieca dalla nascita, è tra le due la più decisa; Giona, oggi 19 anni, di origine albanese, cieca dai tre, è piena di timori e dubbi.

A Florinda sfugge un sospiro quando Giona racconta il senso di vergogna che prova nell’usare il bastone. Confiderà dopo: Ci sono passata.

Francesco osserva: Ho notato che nel film si fa molto sport (Giorgia pratica judo); aiuta la volontà, dà sicurezza e permetterà alle ragazze di essere protagonis­te nella vita.

Florinda è stata atleta paraolimpi­ca di canottaggi­o a Londra 2012. Francesco scia, nuota, gioca a calcio ed è stato «ambasciato­re» a Cuba del baseball per non vedenti. (Spiega: Sulla palla sono presenti sonagli e i giocatori usano richiami sonori; è l’unico sport in cui un non vedente corre da solo, da un base all’altra. Dà un senso di totale libertà).

Francesco abbozza un sorriso: per l’ennesimo tentativo delle giovani di andare alla gelateria, fallito stavolta per alcune auto parcheggia­te che bloccano il passaggio. Il film è ambientato in alcuni centri trentini ma i problemi di «convivenza» sono gli stessi delle grandi città.

Milano ha fatto molti passi avanti: gli annunci vocali nelle stazioni e sui mezzi pubblici; i semafori sonori. Occorre lavorare sulla sensibilit­à delle persone: i parcheggi di auto e bici sui marciapied­i, le deiezioni canine. Non lascerei Milano per un paesino, qui posso muovermi.

Francesco e Florinda scuotono il capo quando la vulcanica Giorgia, in un momento di debolezza, vuole tirarsi indietro. La loro reazione è quella di chi, attraverso le stesse difficoltà, rabbie e paure è già passato: è un film già visto, già vissuto. Ma proprio per questo entrambe sanno, per esperienza, che dopo un cedimento c’è la voglia di risollevar­si.

Francesco: È un film che dovrebbero vedere, proprio così, tutti i ragazzi non vedenti ma soprattutt­o i loro genitori perché spesso non danno ai figli la possibilit­à di fare esperienza. L’adolescenz­a è l’età giusta: prima occorrono gli strumenti, dopo è troppo tardi.

A proiezione conclusa il primo commento di Francesco è un elogio per il lavoro del sound designer Mencacci.

Gli spazi sonori in certi momenti del film erano davvero incredibil­i; le scene con i rumori della strada mi hanno restituito ciò che vivo tutti i giorni. Il rumore del bastone è da brividi: riconoscev­o gli ostacoli come se fossi io a maneggiarl­o.

Alla fine conta poco che Giorgia e Giona arrivino o no alla gelateria, conta invece la loro volontà di superare la «paura del buio». Quella che permetterà loro di andare molto più lontano nella vita. Come accaduto a Francesco e Florinda che dopo un primo viaggio — da soli — non si sono più fermati: Londra. Poi Firenze (in viaggio di nozze), Europa, Patagonia, Australia e l’anno scorso Cambogia.

Resta la domanda: spettatore vedente e non vedente vedono lo stesso film? Il primo, abbassate le luci, si sente in dovere di dare informazio­ni al secondo («Le ragazze sono all’aperto», «...entrano in casa», «...sono in un parcheggio»...). Di rimando lo spettatore cieco spiazza il vedente: «Li vedi anche tu i cani?». Non chiede se ci sono cani nel film. Il non vedente i cani li vede, mentre il vedente deve accontenta­rsi di sentirli abbaiare in lontananza.

Il film è lo stesso, ma anche un altro.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Nell’immagine grande: Giorgia e Giona in una scena da Il Colore dell’Erba. Qui sopra, dall’alto: la locandina in rilievo creata dal grafico Daniele Catalli; gli spettatori non vedenti Francesco Cusati e Florinda Trombetta. Il film di Juliane Biasi...
Nell’immagine grande: Giorgia e Giona in una scena da Il Colore dell’Erba. Qui sopra, dall’alto: la locandina in rilievo creata dal grafico Daniele Catalli; gli spettatori non vedenti Francesco Cusati e Florinda Trombetta. Il film di Juliane Biasi...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy