Corriere della Sera - La Lettura
L’abbraccio tra due proteine che custodisce il segreto della vita
L’essere nati e tutto quello che succede dopo dipende da due proteine: Izumo 1 prodotto dallo sperma e Juno il suo recettore sulla cellula uovo. È grazie a loro che lo spermatozoo riesce a penetrare nell’ovulo e dare il via ai processi che portano alla formazione dell’embrione. Sperma e ovulo s’incontrano nella tuba, l’acidità di quell’ambiente aiuta lo spermatozoo a liberare enzimi capaci di erodere la membrana dell’ovulo, così che le due cellule si fondano in una sola. Per questo serve che Izumo 1 e Juno si incontrino. Dei dettagli di questo abbraccio si sapeva poco ma due recenti lavori su «Nature» chiariscono molte cose. Juno (dalla dea Giunone, a destra) assomiglia in un modo impressionante al recettore per l’acido folico — una vitamina del gruppo B coinvolta nella sintesi del Dna — con piccole variazioni che bastano però a rendere Juno incapace di legare i folati ma affine a Izumo 1 (il nome viene da un santuario giapponese dedicato al matrimonio). Il modo con cui queste due proteine si incontrano è unico e affascinante: Izumo ha quattro catene elicoidali legate fra loro che si dispongono a boomerang e questo succede sotto l’influenza di Juno, è lei a determinare la conformazione di Izumo 1 legandosi contemporaneamente a due punti del boomerang. Dopo che le due proteine si sono legate fra loro per l’ovulo viene il momento di difendersi dall’attacco di altri spermatozoi. Come? Izumo 1 rimane sulla membrana mentre Juno dopo un po’ si stacca e va a bloccare gli altri spermatozoi. Ecco perché su 100-300 milioni di spermatozoi che ci sono per ogni eiaculazione uno solo (di solito) riesce a penetrare nell’ovulo.