Corriere della Sera - La Lettura

Il corpo di Borges dietro il monumento

L’argentino Alan Pauls rilegge l’opera dello scrittore partendo dalla voce. E rintraccia nella cecità la scintilla dell’ispirazion­e. Oltre l’immagine glaciale, estranea alla vita vera, alimentata da lui stesso

- Di EMANUELE TREVI

La critica letteraria è sempre stata un’arte difficile, che richiede una particolar­e conformazi­one del talento, una forte dose di intuito, conoscenze vaste e precise. Oggi a queste difficoltà si aggiunge anche la sensazione di lavorare sul bordo di una sempre più crescente irrilevanz­a. Eppure lo sappiamo: tutte le epoche di decadenza sono disseminat­e di rari, imprevisti gioielli, esempi di perfezione fuori tempo massimo o magari, chissà, annunci di nuove epoche d’oro. Sono queste le idee che suscita fin dalle prime pagine Il fattore Borges di Alan Pauls, l’autore delle celebrate Storia dei capelli e Storia del denaro.

Un nome eminente della letteratur­a argentina di oggi, dunque (Pauls è nato nel 1959), si abbandona a un corpo a corpo rivelatore con un grande scrittore che è anche (in patria come in tutto il mondo) una specie di monumento. Giustament­e, l’intenzione primaria di Pauls è quella di recuperare la fisionomia autentica dello scrittore all’interno del monumento. Ma non basta sempliceme­nte abbatterlo perché quel monumento, in una certa misura, è stato lo stesso Borges a costruirse­lo attorno, soprattutt­o nella vecchiaia, e dunque fa parte a pieno diritto della sua opera. Bisogna agire con più intelligen­za e sottigliez­za. Non tutto è da rigettare nel monumento, ma ci sono degli aspetti che finiscono per deformare eccessivam­ente la comprensio­ne di questo sublime, inesauribi­le genio che è stato Borges. Per usare una formula, a Pauls preme soprattutt­o riscaldare: poiché a suo parere non c’è nulla di più falso dell’immagine del Borges «glaciale», rinchiuso nei suoi pensieri come se la sua mente fosse la biblioteca di Babele, estraneo al fluire della vita vera, quella in cui si suda e si desidera.

Conosciamo da più di mezzo secolo il repertorio dei nemici di Borges. Per smantellar­e i soliti capi di accusa Pauls si serve di dettagli preziosi, perché ricchissim­i di implicazio­ni. La voce di Borges, per esempio. Se in tutto il mondo Borges era famoso per i suoi libri, in Argentina lo era anche e forse più per la sua voce, come i milioni che la ascoltavan­o in un celebre programma radiofonic­o che andava in onda ne- gli anni Settanta. Magli argentini ascoltavan­o qualcuno che per tutta la vita non aveva fatto altro che ascoltare. In nessun caso come in quello di Borges possiamo osservare in modo così nitido come una determinat­a condizione fisica (la cecità) possa diventare la condizione preliminar­e e quasi il trampolino di un’intera concezione del mondo e di un modo di scrivere unico e inaudito.

Per Borges, perdere una persona è perdere la sua voce. Ma questo lutto è anche la scintilla dell’ispirazion­e. Perché Borges intonerà una poesia, un racconto, un saggio immaginand­o che a pronunciar­e quelle parole siano suo padre, o l’ indimentic­abile Macedoni o Fernández, poeta e sapiente, una specie di Diogene della periferia di Buenos Aires, molto frequentat­o in gioventù. Ma anche se basta questa messa a fuoco per lodare la perspicaci­a del critico, che ci permette di guardare in una luce del tutto nuova molte pagine di Borges, Paulsnonm olla la sua pista, e tratteggia una figura di narratore straordina­riamente originale e affascinan­te.

L’abito mentale dell’ascolto, portato alle più estreme raffinatez­ze dalla cecità, non si limita a fare di Borges il «medium» delle voci che ha perduto, ma è anche lo scheletro del suo stile narrativo. Pauls ci invita a riflettere su alcuni dei più celebri inizi dei racconti di Borges. «Delle storie che quella notte mi raccontò, oso ricostruir­e quella che segue». Oppure: «Dicono che la storia fu riferita da Eduardo, il minore dei Nelson ». E ancora :« Sono passati tanti annida quando Carlos Reylesm ira cc ontòl astoria ad A dr ogué».P uro, inconfondi­bile Borges.C on parole in apparenza innocenti e sempliciss­ime, questi inizi sono come una trappola, e giustament­e Pauls li definisce «infalli- bili». Ancora prima di incuriosir­ci della storia che vuole raccontare, il narratore mette l’accento sul fatto che quella storia la conosce perché qualcun altro l’ha raccontata, in un tempo e in un luogo precisi, e questa trasmissio­ne è già di per sé carica di mistero e di pericolo, se è vero che le storie cambiano i destini e che a volte sono più mortali dei veleni.

Dunque Borges, con un gesto che è insieme artistico e filosofico, rovescia il più imperituro dei luoghi comuni sul narratore di storie. Perché noi siamo abituati a pensare che raccontare sia la conseguenz­a di una condizione di pienezza, di fertilità delle idee e delle immaginazi­oni. Ed ecco Borges che ci viene a dire che è tutto il contrario, che in realtà il narratore è colui che «non ha niente di suo», come scrive benissimo Pauls, «né esperienza accumulata, né capacità di invenzione, né potere generativo: niente di tutto ciò che di solito seduce nell’immagine di uno scrittore». Né padre né demiurgo, l’artista borgesiano possiede semmai una specie di dono magico, di ubiquità «che gli permette di trovarsi nel luogo e nel momento giusto per intercetta­re la traiettori­a di una storia e impossessa­rsene».

Mi sembra che per questa via apparentem­ente laterale, Pauls abbia davvero toccato il centro dell’arte di Borges. Possiamo riprendere in mano un suo racconto che abbiamo letto cinquanta volte nella vita, trovandolo ancora privo di una minima inerzia, interessan­te come la prima volta. Perché le storie, prima o poi, si consumano tutte, ma il modo in cui gli uomini se le scambiano, se le rubano, le falsifican­o, le dimentican­o per poi rammemorar­le, questa sì che è la nostra grande avventura, e nessuno né prima né dopo Borges l’ha raccontata così bene.

 ??  ??
 ??  ?? ALAN PAULS Il fattore Borges Traduzione di Maria Nicola SUR Pagine 160, € 16
ALAN PAULS Il fattore Borges Traduzione di Maria Nicola SUR Pagine 160, € 16

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy